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Memorie di Cuba, marzo 2018

Suntin

Well-known member
Negli anni 80 i miei genitori avevano in programma di andare a Cuba, ma poi sono arrivato io a rovinargli i piani e il viaggio era saltato. 😇
Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata, ma il passaporto non lo hanno più usato.
Una volta in pensione decidono di andare finalmente nella Isla, per una settimana di tour + una settimana in villaggio all inclusive a Varadero.
In agenzia, solo per la settimana di tour gli sparano delle cifre FOLLI, tipo oltre 7.000€, visto che il villaggio se lo sarebbe prenotato mia padre in una catena dove aveva degli sconti.
Alchè loro sono indecisi, non vogliono spendere quella cifra, ma non si sentono neanche sicuri ad un tour fai da te in un posto come Cuba, che era un posto sicuro per il turista ma pieno di disservizi.
Ovviamente, dopo avergli fatto saltare il viaggio tanti anni prima, stavolta ci penso io a portarli a Cuba.
Mi offro di accompagnarli e organizzare la parte tour, alla fine si convincono e ci mettiamo a cercare.

Volo preso con Air France/KLM, scalo a Parigi all'andata e ad Amsterdam al ritorno.
Io resterò meno tempo, visto che non mi interessava andare in villaggio e spendere le cifre che chiedono per una doppia ad uso singola.

Troviamo un bell'appartamento con due camere da letto e due bagni, tutto climatizzato in Centro Havana, a metà strada tra L'Avana vecchia e il Vedado, in un condominio altissimo per gli standard del posto.
Vladimir, l'host è gentilissimo. Ci organizza il taxi che ci verrà a prendere in aeroporto.

Il volo è andato tutto bene, arrivati in loco sbrighiamo le pratiche doganali, prendiamo la valigia, cambiamo qualche CUC per il taxi e la cena e ci incontriamo con l'autista.
Arrivati al nostro alloggio, Vladimir e la sua famiglia ci stanno aspettando, loro alloggiano nello stesso stabile ma a qualche piano più sotto.
Qui ci imbattiamo subito nella povertà cubana, l'edificio è di almeno 20 piani, ma l'ascensore ha solo 4/5 fermate.
L'appartamento però è molto valido e ci mettiamo d'accordo per la colazione, tutte le mattine all'ora da noi richiesta verrà una signora a preparare la colazione portando uova, riso, formaggi, pane e tantissima frutta fresca con la quale ci preparerà anche delle spremute, il tutto per 5 cuc a persona.

Sistemiamo un attimo i bagagli, doccia e Vladimir ci consiglia il ristorante El Biky li a pochi passi.
Il breve tragitto non è il massimo, il Centro è veramente fatiscente, edifici abbandonati, altri colassati, degrado, sporcizia ovunque e tanta gente seduta fuori. Se non fossimo stati a Cuba non mi sarei sentito per nulla tranquillo a girare in quelle vie, per di più alla sera. La sensazione non è il massimo, ma alla fine nessuno ci importunerà e in pochi minuti siamo al ristorante.
Decisamente non un posto con prezzi cubani, ma è pulito, si mangia bene e con porzioni abbondanti.

Dopo una notte travagliata, di certo la quiete qui non sanno cosè tra rumore di traffico, urla, schiamazzi, musica e alla mattina il gallo... Ci alziamo con questa vista dalle nostre camere

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Alla mattina dopo un'abbondante colazione, ci facciamo aiutare da Vladimir per recuperare le schede per internet.
All'epoca per connettersi con lo smartphone bisognava comprare delle schede telefoniche con un codice a tempo (es. 1 ora) e poi andare nei punti "wifi" in giro per la città per potersi connettere.
Ci facciamo inoltre indicare dove recuperare delle bottiglie d'acqua da tenere in casa e qui primi problemi dei disservizi cubani, avevamo dovuto girare 3 supermercati per trovare delle bottiglie d'acqua da 1.5L
Last but not least andiamo a cambiare € in CUC la moneta del turista, visto che i cubani potevano usare solo i CUP. Non mi ricordo a quanto era il cambio, ma comunque non troppo conveniente, diciamo che nonostante la grande povertà i servizi turistici non erano molto economici.

Il Centro de L'Avana è veramente fatiscente con edifici trascurati, pericolanti, collassati, buche grosse come voragini e tantissima sporcizia ovunque.

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Di foto come questa avrei potute farne a centinaia in giro per la città, veramente in contrasto con quella che è la parte vecchia della città, che vedremo tra poco, piena di vita, di gente e di colori.

Nella nostra passeggiata verso la zona storica ci imbattiamo anche in piccola fucina di futuri campioni, chissà se qualche olimpionico si è allenato qui
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L'edificio più bello della capitale, il Capitolio, era purtroppo in ristrutturazione.

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Castillo de la Real Fuerza de La Habana

I lavori per la costruzione del forte iniziarono il 1 gennaio 1558 sul sito di una fortezza preesistente distrutta dai corsari francesi nel 1555 e terminarono nel 1577.

Costruito per difendersi dagli attacchi dei pirati e dei nemici della Corona spagnola, soffriva però di una posizione sfavorevole perché era troppo distante dall'imboccatura del porto per essere un efficace baluardo difensivo. Nonostante questo inconveniente, nel 1762 la fortezza resistette agli attacchi dell'artiglieria inglese durante la battaglia dell'Avana e, insieme al Castello del Morro, fu uno dei principali baluardi della difesa della città prima della capitolazione.

Il castello è considerata la più antica fortezza coloniale del continente americano ancora esistente e dal 1982 fa parte del patrimonio dell'umanità de "L'Avana Vecchia e le sue fortificazioni".

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La Boteguita del Medio
storicamente frequentato da personaggi famosi del passato, che tramite foto, firme nelle pareti, graffiti e oggettistica varia, hanno lasciato il segno del loro passaggio in questo ristorante. Salvador Allende, Pablo Neruda, lo scrittore Ernest Hemingway, sono solo alcuni che in passato frequentarono questo locale. Sulla parete spicca una famosa frase, in inglese, di Hemingway: "My mojito in La Bodeguita, My daiquiri in El Floridita".

All'epoca era super affollato, con la gente in coda in strada per farsi un cocktail e una foto, visti i prezzi non economici era sicuramente un ottimo business.

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Plaza de la Revolución
Costruita ai tempi di Fulgencio Batista e inizialmente conosciuta come "Piazza Civica", acquista fama internazionale con la Rivoluzione cubana. La costruzione della piazza e del memoriale a José Martí furono completate nel 1959 (anno della salita al potere di Fidel Castro). In questa vasta piazza si può trovare il memorial a José Martí e, di fronte, il ministero degli interni con l'immagine famosa di Che Guevara di Korda, scolpita da Enrique Ávila e, in un edificio vicino, la scultura con il volto di Camilo Cienfuegos.
Plaza de la Revolución è al trentunesimo posto nella lista delle piazze cittadine più grandi del mondo, misurando 72,000 metri quadrati.

Dal punto di vista storico la sua rilevanza è dovuta allo svolgersi in essa di raduni e comizi politici da parte di Fidel Castro e di altre importanti figure politiche del Partito. A partire dal 1959, ogni anno, Fidel Castro arringava una folla di oltre un milione di persone in varie ricorrenze importanti del regime, come il 1º maggio e il 26 luglio. Giovanni Paolo II, durante la sua prima visita a L'Avana nel 1998, e anche Papa Francesco nel 2015, accolsero i fedeli in questa piazza celebrandovi una messa.

Plaza de la Revolución è dominata dal Memoriale José Martí, alto 109 metri. La biblioteca nazionale, molti ministeri governativi, ed altri importanti edifici hanno sede nella piazza. Situato dietro il memoriale sorge il Palazzo della Rivoluzione, sede del governo di Cuba e del Partito Comunista cubano. Dal lato opposto al memoriale ci sono gli uffici del Ministero degli Interni e delle Comunicazioni, sulle cui facciate sono poste le famose gigantografie in metallo di due famosi defunti eroi della rivoluzione cubana: Che Guevara, con la scritta Hasta la victoria siempre e Camilo Cienfuegos, con la citazione "Vas bien, Fidel". Inoltre, nella piazza o nei dintorni della stessa, sono presenti altre istituzioni culturali.

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Continuiamo a gironzolare per la Habana Vieja, edifici storci, coloniali, colaratissimi.
Ma c'è un ma, i cubani..... quanta gente che ti attacca bottone per venderti qualcosa, per convincerti ad andare in un negozio/bar/ristorante, per chiederti le elemosina e veramente tutti insistenti, era un continuo e alcuni diventavano anche maleducati.
Capisco tutto, la situazione, la povertà, l'embargo, i disservizi, la mancanza di determinati prodotti di prima necessità.
Però cavolo, già non è per nulla economico venire qua, vorremmo un minimo rilassarci e goderci il bello della città.

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A Cuba mediamente abbiamo mangiato molto bene e con porzioni veramente abbondanti, tranne che nella parte Vieja della Capitale che è anche quella più turistica, due volte a pranzo siamo stati "fregati" con porzioni piccolissime e prezzi in media alti.
 
Dal Parque Central partivano i bus che per 5cuc facevano il giro dal Castello del Morro e poi proseguivano per le varie spiagge lungo la costa.
Un paio di volte eravamo stati in spiaggia, ma non ho foto e a memoria non erano certo le spiagge che ti aspetti da un'isola caraibica.

Castillo del Morro è una fortezza strategica spagnola del periodo coloniale situata all'entrata della baia dell'Avana, progettata dall'ingegnere italiano Battista Antonelli nel 1586 e ricostruito nel 1763 dopo i danni causati dalle continue incursioni britanniche all'Avana.
La sua posizione preminente rispetto all'ambiente circostante, che lo rende visibile da buona parte del lungomare e della città, assieme alla sua storia, ne hanno fatto un simbolo iconico della città stessa, condiviso solo dalla Giraldilla del Castillo de la Real Fuerza.
Assieme alla Fortezza de la Cabaña e al sovracitato Castillo de la Real Fuerza, costituì il principale sistema difensivo della città coloniale finché Cuba fu colonia spagnola.

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L'università de L'Avana
è la più antica università di Cuba ed una delle prime ad essere fondate in America Latina.
Fondata nel 1728 dall'Ordine dei frati predicatori con il nome Real y Pontificia Universidad de San Gerónimo de la Habana, contava originariamente sei facoltà.
Nel 1842 l'università divenne secolare, venendo rinominata prima Real y Literaria Universidad de La Habana e successivamente Universidad Nacional.
Dopo il colpo di stato del 1952 per opera di Fulgencio Batista, l'università divenne sede organizzativa di diversi movimenti anti-governativi. I continui disordini che si creavano fra le truppe statali e gli studenti appartenenti alla principale organizzazione antigovernativa FEU(Federación Estudiantil Universitaria), portarono alla decisione di chiudere l'Università nel 1956. L'università venne aperta nuovamente solo il 1 gennaio 1959, quando Fidel Castro prese il potere; l'università fu oggetto,fino al 1 gennaio 1962, di un periodo di forte riforma al fine di "eliminare le idee anti-rivoluzionarie".
Nel febbraio 2022, grazie ai suoi contributi nella lotta contro la Pandemia di COVID-19, l'istituto ha ricevuto il premio Scienza e innovazione dall'Unione delle università latinoamericane durante la celebrazione del Congresso internazionale sull'istruzione superiore.

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