Rispondo un po’ a tutti in un unico post.
@tiziano sì, sono italiano al 100%. Ma viaggiare (molto), passare lunghi periodi all’estero e avere una moglie nata e cresciuta a Hong Kong, mi ha insegnato che conoscere e comprendere culture diverse è un arricchimento, e che abbiamo sempre qualcosa da imparare dagli altri, anche sul piano del senso civico. Dire “comportati da italiano” come se fosse automaticamente il punto di riferimento assoluto, secondo me, non aiuta a capire il perché certe consuetudini esistono.
Ancor meno su una nave che è un melting pot (vedi diario in corso da Explora dove appena un pax ogni 20 è italiano…)
@capricorno se le regole ci sono, il problema non sussiste: basta renderle chiare a tutti (magari enfatizzandole maggiormente laddove non siano così esplicite) e poi farle rispettare. La mia osservazione nasce proprio dal fatto che, in assenza di indicazioni, molti agiscono secondo le abitudini acquisite:che certamente possiamo non condividere o non considerare nostre, ma non per questo vanno semplicemente bollate come maleducazione.
Faccio un esempio che non c’entra nulla: mia suocera quando é venuta a trovarci in Italia era inorridita dal fatto che, non di rado, sconosciuti toccassero la testa di nostra figlia per farle una carezza. Che so, camerieri al ristorante, la signora del negozio direi giocattoli, un’altra mamma al parco…
Da noi è inteso come gesto carino ed affettuoso, ma nella loro cultura viene considerato estremamente maleducato.
@kami91 purtroppo, qualsiasi negligenza organizzativa della compagnia, volenti o nolenti, si riflette su tutti i passeggeri. È inevitabile: che si tratti di un vassoio “abbandonato”, di una valigia mollata nel mezzo del corridoio, o di una pulizia non tempestiva, l’effetto “visivo” e pratico lo subiamo tutti. Io personalmente continuo a ritenere che la radice del problema sia l’organizzazione del ritiro, non l’esistenza del vassoio in sé, se è permesso ordinare in cabina.
O l’essere troppo permissivi nel lasciare portare cibo in cabina se questa pratica non è consentita.
Basterebbe un cartoncino di accompagnamento. “Quando hai finito, non mettere fuori il vassoio, chiama 123 e verremo a prenderlo”. A quel punto, sì, sarei d’accordo con voi che chi non segue le istruzioni è uno str…
In sintesi, e a scanso di equivoci, non sto dicendo che un vassoio nel corridoio sia bello o gradevole, ma che non è automaticamente sinonimo di maleducazione: è frutto di usi e costumi diversi e, in assenza di regole chiare, non si può pretendere che tutti abbiano lo stesso approccio alla questione.