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Isis e le mete turistiche piu' a rischio

  • Autore discussione Autore discussione RIC
  • Data d'inizio Data d'inizio
In Egitto gia' molti anni fa', nelle escursioni da Alessandria al Cairo vi erano blindati leggeri a scortare i bus e molti militari, oltre a uno o due guardie armate a bordo di ogni pulmann.
 
In Egitto gia' molti anni fa', nelle escursioni da Alessandria al Cairo vi erano blindati leggeri a scortare i bus e molti militari, oltre a uno o due guardie armate a bordo di ogni pulmann.

Confermo, ero in albergo nei pressi dell'aeroporto di Sharm e davanti all'albergo c'era addirittura una garitta con polizia/militari. La sera quando in autobus ci accompagnavano a Nahama Bay eravamo scortati e polizia/militari erano ad ogni incrocio. L'ingresso a Nahama Bay era un vero e proprio check point. Si passeggiava spalla a spalla con militari armati ....

Poi non capisco che sicurezza pretenderesti dagli equipaggi? Dal punto di vista delle attività marinaresche o che altro?

Sul fatto che "a bordo non vi siano armi e che nessuno dell'equipaggio (quindi anche il personale addetto alla sicurezza???) sia addestrato all'uso" non fa che aumentare la mia preoccupazione.
Io intendevo riferirmi a scorte armate ai bus messe a disposizione da parte delle agenzie a terra che organizzano le escursioni o da parte del Paese ospitante.

A bordo poi la situazione è diversa, si mi riferisco sia alle attività marinaresche che a quelle del personale strettamente addetto alla sicurezza (certo non pretendo che questi ultimi girino armati per i ponti, ma non possono certo limitarsi a controllare la ns tesserina durante lo sbarco/reimbarco. A tal proposito, nell'ultima crociera effettuata, saliva di tutto a bordo e se pensate che abbiamo pure fatto scalo a Casablanca.......
 
Ultima modifica da un moderatore:
In Egitto gia' molti anni fa', nelle escursioni da Alessandria al Cairo vi erano blindati leggeri a scortare i bus e molti militari, oltre a uno o due guardie armate a bordo di ogni pulmann.

Si è vero. Sono andata in Egitto, crociera sul Nilo, poco dopo l'attentato alla valle dei re.
 
Sì, ma Egiziani però, non personale della nave.

Che c'entra? Sui bus dei turisti se non mi fido faccio salire chi voglio.
Al porto di Tripoli (Libia) ci sono militari americani armati, di guardia sulle banchine e scortano membri dell'equipaggio che devono scendere a terra.
 
Secondo me c'è un confine sottile tra paese a rischio o meno al giorno d'oggi. E chi ci dice che, in navigazione, non si venga assaliti da pirati? Ci sono anche questi...e allora? Stiamo a casa?
 
Buon giorno. Io credo che facciano bene a modificare gli itinerari pero penso che alla fine stiamo sottostando alle loro condizioni. Io personalmente penso ai tunisini che con questa cosa non c entrano nulla e che si trovano ora senza una fonte di guadagno qual era il turismo. La ribellione prima che nostra dovrebbe essere loro a far si che questo marciume venga sconfitto. Solo che come fanno. Non hanno mezzi e uomini e l onu fino ad ora che ha fatto?? Gli sta forse aiutando?? Comunque questi vogliono terrorizzarci e ci stanno riuscendo alla grande. Il problema e che son la maggior parte naturalizzati europei e quindi gente nostra. Non seguono uno schema. Attirano l attenzione per un po di tempo nominando certi paesi e quindi si e convinti che il prossimo obiettivo sia li invece e tutto da un altra parte..mica son scemi.
 
State mischiaschiando gli attentati dell'isis con quelli di Al Queda, per ora l'isis ha usato solo armi, gli altri utilizzavano bombe e mi sembravano più organizzati, questi per ora si sono affidati a singoli fanatici.
Comunque vedo che il Marocco è ancora tra gli scali, quindi le compagnie aspettano il morto per prendere provvedimenti.
 
Che c'entra? Sui bus dei turisti se non mi fido faccio salire chi voglio.
Al porto di Tripoli (Libia) ci sono militari americani armati, di guardia sulle banchine e scortano membri dell'equipaggio che devono scendere a terra.

Sarà come dici tu, ma io se son possessore di un porto d'armi in Italia non posso portare l'arma all'estero. E questo vale anche per i membri dell'equipaggio che sono dei civili, che in ogni caso, per Costa, non son dotati di armi. Quindi non è che si possa mettere chi si vuole.

Credo che l'esempio da te citato dei militari americani sia assolutamente verosimile, e sia frutto di accordi con le Autorità locali.
 
Ultima modifica:
Ringrazio RIC per l'apertura del thread.
Leggo in alcuni post che "nessun Paese o capitale è più realmente sicuro/a".
Ci sono stati, e sono stati citati, diversi attentati nell'ultimo decennio non in nord Africa.
Sono d'accordo: se gli Stati "Occidentali" intraprendono iniziative antiterroristiche o più segnatamente contro determinate forze estremiste islamiche, questi automaticamente diventano potenziali bersagli.

Quello che non credo corretto far passare, è che "tutte le mete turistiche sono a rischio, quindi o stiamo a casa o andiamo ovunque in qualsiasi momento con la stessa serenità affidandoci al destino"... Insomma... Più o meno ...
Come ho già avuto modo di scrivere, Tunisi è la città in cui risiede un esecutivo che sta tentando di dimostrare che si può avere un governo democratico senza rinnegare la religione islamica. E peraltro sta ottenendo un buon consenso, e auspico davvero che i risultati politici e sociali dei prossimi mesi e anni continuino in questa direzione.

Detto questo, pur senza una conoscenza approfondita di questi temi, mi risulta che le iniziative di governo in Tunisia contro il terrorismo dei fondamentalisti islamici siano state concrete negli ultimi tempi, con centinaia di arresti di presunti terroristi già solo dall'inizio di quest'anno, l'uccisione di alcuni esponenti di rilievo di fronti estremisti, la discussione di leggi anti-terrorismo che dimostrano di fatto una guerra in corso non solo ideologica, che vede quindi la Tunisia come uno dei teatri di questa crisi.
Geograficamente poi i confini con la Libia non sono presidiati con sicurezza, e dalle aree desertiche transitano piuttosto liberamente sia terroristi che armi.

Ora: il museo del Bardo si trova in un edificio praticamente unito con quello del Parlamento di Tunisi. Per quanto ad esempio Barcellona o Copenhagen siano capitali europee non affatto esenti da rischi di attentati, sostenere che lo scorso mercoledì c'era la stessa probabilità di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato al Bardo come con una visita alla Sagrada Familia di Barcellona, mi sembra un concetto un po' "coraggioso" ...
Ripeto: mi riferisco a probabilità, non a certezza.
E questo senza neppure sapere che proprio quella mattina era in corso una riunione in Parlamento il cui ordine del giorno era focalizzato su iniziative intraprese e leggi da promulgare contro il terrorismo. (E diciamo che se un turista straniero come tanti difficilmente trova informazioni sull'ordine del giorno dei lavori del Parlamento di Tunisi, mi chiedo se i tour operator locali non avrebbero invece il dovere di verificare tali informazioni prima di confermare certe tappe nelle escursioni... Ammesso che sia possibile).

Per rispondere alla domanda dei primi post di questo thread, ritengo quindi che la sospensione degli scali di alcune città importanti del nord Africa sia in questo momento opportuna. Pur non potendo garantire la piena invulnerabilità da iniziative terroristiche






Ma per fare questo non basta ovviamente proclamare una convinzione, proporre una carta costituzionale, indire elezioni democratiche e se ti votano sei a posto. Più che altro perché gli interessi di chi preferirebbe lasciare la democrazia fuori dal Paese rischiano di venire un po' schiacciati
 
Comunque vedo che il Marocco è ancora tra gli scali, quindi le compagnie aspettano il morto per prendere provvedimenti.

Come lo è anche Atene. O ritieni che ad Atene non ci possa scappare il morto? Noto, ma potrei sbagliarmi, una certa ipocrisia nel considerare pericolosi solo gli scali del nord africa o comunque di paesi a religione musulmana. Vorrei ricordare che gli ultimi attentati in città europee sono stati effettuati da cittadini residenti in quel paese così com'è stato per l'attentato a Tunisi. Il fatto che i confini fisici siano distanti da regioni quali la Libia, la Siria o l'Iraq non mette a riparo le città europee da possibili attacchi che vengono dall'interno e non dall'esterno.
 
Io sinceramente ho piu paura ad andare a roma che in altri paesi europei.. boh mi sembra che lo stato stia sottovalutando il problema.. fino all altro giorno dicevano che non c era problema quando nei video propagandistici c erano il vaticano la torre di pisa ecc.. ora mi chiedo..ma realmente l italia e pronta e preparata a difendersi?? E se qualche crociera di pasqua con itinerario al vaticano e li succede qualcosa?? Che fanno vanno a bombardare in tutto il nord africa..alla fine sono tutti sparpagliati da per tutto nel mondo..

Come lo è anche Atene. O ritieni che ad Atene non ci possa scappare il morto? Noto, ma potrei sbagliarmi, una certa ipocrisia nel considerare pericolosi solo gli scali del nord africa o comunque di paesi a religione musulmana. Vorrei ricordare che gli ultimi attentati in città europee sono stati effettuati da cittadini residenti in quel paese così com'è stato per l'attentato a Tunisi. Il fatto che i confini fisici siano distanti da regioni quali la Libia, la Siria o l'Iraq non mette a riparo le città europee da possibili attacchi che vengono dall'interno e non dall'esterno.
Concordo in pieno con te.. questa e gente nostra convertita a non so quale religione.. non l islam visto che hanno fatto non so quanti morti dentro un luogo di culto loro..
 
Ultima modifica da un moderatore:
non mette a riparo le città europee da possibili attacchi che vengono dall'interno e non dall'esterno.

Sono le cosiddette "cellule dormienti". Sono ovunque e è praticamente impossibile prevedere dove e quando colpiranno. Poi noi abbiamo anche la linea di traghetti......... meglio di così.....
 
Come lo è anche Atene. O ritieni che ad Atene non ci possa scappare il morto? Noto, ma potrei sbagliarmi, una certa ipocrisia nel considerare pericolosi solo gli scali del nord africa o comunque di paesi a religione musulmana. Vorrei ricordare che gli ultimi attentati in città europee sono stati effettuati da cittadini residenti in quel paese così com'è stato per l'attentato a Tunisi. Il fatto che i confini fisici siano distanti da regioni quali la Libia, la Siria o l'Iraq non mette a riparo le città europee da possibili attacchi che vengono dall'interno e non dall'esterno.

Sicuramente non le mette al riparo; ne abbassa un po' la probabilità se confrontate specialmente con alcune aree del nord africa. Non per "calcoli empirici", semplicemente per quanto oggettivamente accade in determinati luoghi.
Poi le cose cambiano anche velocemente. Il dispiegamento di forze navali citato da Rodolfo a mio avviso potrebbe aumentare la sensibilità di bersagli italiani ad esempio.
 
Comuque devo dire che leggendo le opinioni di questo come di altri thread devo purtroppo constatare che l'obiettivo dei colpevoli del massacro è stato raggiunto, la parola terrorismo non è infatti casuale, ci hanno terrorizzati e stiamo cercando scappatoie e soluzioni per farci sentire più al sicuro. Soluzioni più o meno praticabili, anche perchè proporla non costa nulla a parole. Penso ad esempio a quello di mettere personale armato sui pulman delle escursioni, magari di agenzie private. Mi viene in mente quanto scritto nell'ultimo libro letto di Naomi klein:

dal 2001 il governo americano ha messo sotto contratto 3512 agenzie private per esercitare funzioni di sicurezza......fino all'agosto 2006 il dipartimento per la Sicurezza nazionale ha firmato più di 115.00 contratti di questo tipo. L'industria globale della "sicurezza interna", economicamente insignificante fino al 2001, è ora un settore da duecento miliardi di dollari di spesa pubblica, 545 dollari per famiglia
 
Ultima modifica:
In un giornale on line non ricordo quale diceva che questi monitoravano le navi da crociera a tunisi.. questo che vuol dire?? Secondo me il bersaglio erano proprio i turisti occidentali senno sparavano in un altro posto..
 
Si tratta, purtroppo, di una "guerra" non "convenzionale".

Assolutamente sì. E più "subdola", più difficile da circoscrivere

Comuque devo dire che leggendo le opinioni di questo come di altri thread devo purtroppo constatare che l'obiettivo dei colpevoli del massacro è stato raggiunto, la parola terrorismo non è infatti casuale, ci hanno terrorizzati e stiamo cercando scappatoie e soluzioni per farci sentire più al sicuro. Soluzioni più o meno praticabili, anche perchè proporla non costa nulla a parole. penso ad esempio a quello di mettere personale armato sui pulman delle escursioni, magari di agenzie private. Mi viene in mente quanto scritto nell'ultimo libro letto di Naomi klein:

Purtroppo è vero. E non è possibile sfuggire a questo "terrore". La consapevolezza della possibilità latente di azioni non convenzionali non c'è misura, attiva o preventiva, che la possa togliere

In un giornale on line non ricordo quale diceva che questi monitoravano le navi da crociera a tunisi.. questo che vuol dire?? Secondo me il bersaglio erano proprio i turisti occidentali senno sparavano in un altro posto..

Non lo sappiamo ma non è da escludere. La concomitanza con quanto discutevano in Parlamento quella mattina può aver generato l'idea che fosse una "bella trovata" ...
 
Comuque devo dire che leggendo le opinioni di questo come di altri thread devo purtroppo constatare che l'obiettivo dei colpevoli del massacro è stato raggiunto, la parola terrorismo non è infatti casuale, ci hanno terrorizzati e stiamo cercando scappatoie e soluzioni per farci sentire più al sicuro. Soluzioni più o meno praticabili, anche perchè proporla non costa nulla a parole. penso ad esempio a quello di mettere personale armato sui pulman delle escursioni, magari di agenzie private. Mi viene in mente quanto scritto nell'ultimo libro letto di Naomi klein:

E quindi, saresti favorevole alla presenza di personale armato all'interno dei pullman e delle relative escursioni?
 
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