gimale
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Dalla piazza si intravede la Torre di Beyazit costruita agli inizi del 1800 in sostituzione della precedente torre in legno. Questa torre aveva la funzione di segnalare tempestivamente la presenza di incendi in città, quando le costruzioni erano prevalentemente in legno e il fuoco una grande minaccia. Il fuoco veniva segnalato di giorno abbassando cesti e di notte accendendo luci colorate. Il numero dei cesti o il numero e il colore delle luci indicavano il luogo, ovvero in quale quartiere di Istanbul era scoppiato l'incendio. In risposta, la Torre di Guardia di Icadiye, sul lato anatolico del Bosforo, sparava 7 salve per informare i cittadini dell'incendio. Fino al 1923 c'erano venti vigili del fuoco di stanza nella Torre di Beyazit.
Attualmente è dotata di impianto di illuminazione per indicare le condizioni meteorologiche in diversi colori. Il colore rosso significa neve, il blu tempo bello e sereno, il verde pioggia e il giallo nebbia.
Superata la moschea sulla sinistra si trova uno degli ingressi al Gran Bazar di Istanbul. Questa porta dà accesso alla parte dove vengono venduti libri usati anche antichi ma non solo. E i ritratti di Ataturk abbondano


Attraversando stretti vicoli arriviamo alla porta che ci introduce nella strada principale del bazar dove viene venduto principalmente oro. La guida ci spiega che la principale forma di investimento dei turchi è proprio l’oro che viene venduto in forma di monili ma anche di piccoli lingotti. L’ingresso è controllato e dobbiamo passare al di sotto di un metal detector.


Ed eccoci dentro a uno dei mercati coperti più grandi al mondo.
Il bazar è immenso, costituito da 61 strade coperte e oltre 4000 negozi. La sua costruzione risale al 1455 quando iniziarono i lavori per volere di Maometto II. Da quel momento si è progressivamente ampliato fino ad arrivare alle attuali dimensioni.