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Il mio viaggio in Turchia

Dalla terrazza si gode di una vista stupenda sul Corno d'Oro e sul quartiere dei Genovesi con la torre di Galata

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Ritorniamo indietro passando a fianco di una delle cucine che preparavano i pasti per le persone che vivevano a palazzo


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Ed Eccoci al Corridoio dell'Oro. Questo locale di passaggio era chiamato così perchè nel giorno della incoronazione o quando tornava vittorioso dalle battaglie o ancora durante feste particolarmente importanti il sultano regalava monete o piccoli oggetti d'oro a chi si trovava lì.

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Uscendo arriviamo al terzo cortile a cui si accede attraverso la Porta della Felicità.

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Qui si trova la biblioteca di Ahmed III caratterizzata da tre sale sormontate da altrettante cupole e che un tempo ospitava circa 3500 libri di filosofia, astronomia, matematica, ecc.

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Sempre nel terzo cortile si trova la costruzione che ospita la Sala delle Udienze, chiamata anche Sala delle Petizioni, dove il sultano riceveva i suoi visir e gli ambasciatori stranieri. Si tratta di un padiglione quadrangolare circondato da 23 colonne e decorato con piastrelle bianche e blu. All’interno si trova il trono coperto da un baldacchino dorato. Nella sala è presente anche un grande camino e un braciere dorato che servivano a riscaldare la stanza durante l'inverno.

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Uscendo dal lato opposto a quello da cui siamo entrati ci siamo trovati davanti al Padiglione del del Conquistatore, l’edificio più antico di questa parte del complesso, era ospitato il tesoro del sultano e oggi ospita pezzi straordinari del magnifico tesoro imperiale.
L'ingresso è al disotto di un porticato delimitato da alte colonne.

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Ed ecco una carrellata di manufatti ornati con perle, pietre preziose e oro e argento.


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cintura in avorio tempestata di turchesi e rubini

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Brocche e piccoli bicchieri d'oro
 
Ed ora arriviamo ai "pezzi forti" del tesoro.
Il primo è il Diamante del Fabbricante di Cucchiai.
Sul suo ritrovamento vengono raccontate diverse versioni più o meno leggendarie. La più diffusa è quella secondo cui, nel 1669, venne ritrovato in una discarica di Istanbul da un contadino o mendicante che ritenendolo un bel pezzo di vetro lo vendette ad un mercante in cambio di tre cucchiai (da qui il nome). Il mercante a sua volta lo cedette ad un gioielliere per 10 monete d'argento. Il sultano Mehmed IV lo fece poi acquistare.

Una storia meno leggendaria fa ritenere che il diamante sia stato acquistato nel 1774 da un ufficiale francese di nome Pigot dal Maharaja di Madras e portato in Francia dove ben presto fu rubato. Ricomparve qualche tempo dopo una pietra dello stesso peso che fu acquistata da Casanova ad un'asta.
Successivamente venne in possesso della madre di Bonaparte che lo vendette per finanziare la fuga di Napoleone dall'Elba e tempo dopo venne acquistato da un Pascià ottomano che organizzò una rivolta contro il sultano. Durante la rivolta venne ucciso, la rivolta fu sedata e tutto il tesoro del pascià compreso il diamante fu portato all'interno del palazzo del sultano.

Il diamante è considerato uno dei più grandi diamanti al mondo. Il peso dichiarato è 86 carati ma considerandone le dimensioni si pensa che possa addirittura aggirarsi attorno ai 200 carati.

E' montato su argento dorato ed è circondato da 49 diamanti più piccoli.

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Un altro pezzo molto particolare e prezioso è l'Armatura del Sultano Mustafa III. Si tratta di una cotta di maglia di ferro placcato d'oro e impreziosita da pietre preziose

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Infine il Pugnale Topkapì

Questo pugnale fu fatto preparare dal sultano Mahmud I nella prima metà del 1700 per essere regalato al conquistatore dell’Iran Nadir Shah. Quando la spedizione di ambasciatori arrivò in Iran, Nadir era morto e quindi riportarono il pugnale a Istanbul. E’ tempestato di diamanti e di smeraldi tra i più grandi al mondo.

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Per ora mi fermo qui ma presto vi farò vedere gli abiti dei sultani....
 
Direi Monica che è stata una visita molto completa, in pratica avete visto tutto. Solo con viaggi mirati vi è la possibilità, poiché con una crociera determinati luoghi sono inaccessibili. Noi dopo due crociere a Istanbul abbiamo optato per un viaggio per poter colmare ciò che una crociera, per via dei tempi ristretti, non può fare.

Attendo il seguito e per ora grazie!!
 
Usciti dal padiglione che custodisce il tesoro di Topkapì siamo entrati nell'edificio a fianco dove abbiamo potuto ammirare alcuni abiti indossati dai diversi sultani che si sono succeduti dal 1453 al 1921.


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questo è un caffettano cerimoniale della prima metà del 1500 appartenuto a Solimano il Magnifico e prodotto con seta italiana

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Anche questo è in seta italiana ed è appartenuto a Mohamed III vissuto nella seconda metà del 1500

Altri caffettani, alcuni completamente imbottiti con pelliccia.

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E due divise militari

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Mentre ci avviamo verso l’uscita passiamo accanto a questa sorta di piccola vasca ora chiusa con un coperchio per evitare che la gente ci butti rifiuti. Era la vasca dove venivano gettate le mani che venivano tagliate ai ladri.

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Lasciamo questo meraviglioso complesso ma prima di passare ad altro ancora qualche curiosità:

in genere si parla di Palazzo di Topkapì ma in realtà è un enorme complesso che si estende su circa 400.000 metri quadri.

al suo interno vivevano tra 4000 e 5000 persone con varie mansioni

i sultani che si sono succeduti e che hanno abitato nel Palazzo sono stati 36 tra il 1465 e il 1922 quando il sultanato di Turchia fu rovesciato dalla rivoluzione capitanata da Ataturk.

Infine nel palazzo si sono svolti alcuni eventi tra l’eccentrico e lo straordinario che hanno ispirato opere letterarie e musicali tra cui il Ratto del Serraglio di Mozart.

In questo palazzo visse anche Rossellana la perfida moglie di Solimano il Magnifico.

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Prima di continuare il viaggio qualche informazione su Istanbul. E’ una metropoli in cui ufficialmente vivono 18.000.000 di abitanti ma fonti non ufficiali riportano addirittura 20.000.000 di abitanti. Molti dei 5.000.000 di profughi siriani passati in Turchia hanno raggiunto la città.

Istanbul fu fondata nel 667 a.C. da un gruppo di greci arrivati dalla città di Megara guidati da un condottiero di nome Bysaz e fu chiamata Byzantion in suo onore. Quando divenne capitale dell’Impero Romano venne dapprima chiamata Nova Roma a a partire dal 330 d.C. il nome venne cambiato in Costantinopoli.

Quando gli ottomani conquistarono la città cambiarono nuovamente il nome in Istanbul probabilmente derivato dal modo con cui veniva indicata dalla popolazione che viveva al di fuori della città fortificata: Istam bolin che significava “verso la città” o “nella città”.

La città è divisa tra la parte europea e quella asiatica unite da ponti che attraversano lo stretto del Bosforo. La parte Europea è quella più antica mentre nella parte asiatica sorge il centro amministrativo e finanziario con moderni grattacieli. Le persone più ricche vivono nella parte asiatica e ogni giorno circa 3.000.000 di persone si spostano da una parte all’altra della città.

Usciti dal Topkapì siamo entrati in uno dei luoghi più magici della città: la Basilica Cisterna ed ora vi accompagno lì.
 
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