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Fincantieri su REPORT

Rodolfo é un mondo se andiamo per il legale " da denunciare". Tutti sappiamo tutto, ma nessuno dice niente.
É vero quello che dice Felix é un fenomeno mondiale, cantieri navali, il mondo degli appalti ed sub- appalti, escluderei la Germania con i trattini perche sicuramente qualcosa mi sfugge. Loro arrivano chiamiamola ad una cosa legale grazie ad un sindacato maturo ed ad una flessibilitá nella mano d´opera.
Ma perche noi no ???
C´é molto dell´illegale, ma é l´unico modo di andar avanti.
Adesso il problema mancano le navi, i sindacati fanno la loro parte, i lavoratori hanno paura per il loro posto di lavoro, viene fuori un bel putiferio che chi paga sará l´Am, Giuseppe Bono, se non paga prima dall´intervista rilasciata, e qualche testa importante.
Ma i politici " rimangono e sono sempre loro ".

Un saluto.
 
Capisco molto meno l'eventuale commistione di "cariche societarie" tra aziende concorrenti.

Io mi riferivo al caso in cui un dirigente di una società, anche di alto livello, sia in qualche modo collegato ad una società che fornisce lavoro alla prima in sub appalto..

Se invece parliamo di un dirigente legato anche ad una società concorrente, la cosa è peggiore..
Personalmente, a parte i noti casi dei medici che gestiscono dei reparti ma li fanno funzionare in modo che il paziente abbia la voglia di andare alle loro cliniche, non ho mai sentito una cosa simile..

Decenni fa la Commodore aveva un vantaggio tecnologico immenso verso i PC cosidetti 'seri' ed il sistema Microsoft: come sapete la Commodore è scomparsa dal mercato..

Il tutto fu dovuto ad una politica aziendale assurda, che ridusse ad un giocattolo uno dei prodotti più seri dell'epoca..

Se n on ricordo male quando la Commodore è fallita il suo direttore generale fu assunto al volo dalla Microsoft con uno stipendio di altissimo livello.. la cosa diede adito a più di una cattiva osservazione..

Un saluto
Manlio
 
Si Manlio, mi riferivo specificatamente ad un dirigente (o quadro) legato ad una società concorrente (non che l'altro aspetto lo consideri "trasparente"....ma anche io da questo punto di vista ne ho viste di cotte e di crude..)
Per determinate figure di un certo livello, solitamente esistono nelle aziende i "patti di non concorrenza", adeguatamente retribuiti, figuriamoci avere delle "cariche societarie" in più aziende concorrenti....a me pare una cosa estremamente grave...

Un saluto
 
Per determinate figure di un certo livello, solitamente esistono nelle aziende i "patti di non concorrenza", adeguatamente retribuiti, figuriamoci avere delle "cariche societarie" in più aziende concorrenti....a me pare una cosa estremamente grave...

E' grave si, mi sembra impossibile.. si tratta di frasi così o hanno le prove?

un saluto
Manlio
 
Nella trasmissione di ieri, ne hanno fatto ampi cenni.
Non so Manlio se sia tutto vero, o in che termini nella realtà si configuri il tutto (sinergie tecnologiche fra più società cantieristiche nell'ambito di ricerca e sviluppo affidate a società terze appositamente costituite ?).

Un saluto
 
Una considerazione cosi'.... in generale:

Il “come” vengono distribuiti i soldi dice molto di un sistema economico e dice moltissimo di un regime politico.
Perché al di là dei dibattiti e delle opinioni, lo spostamento dei redditi e il consolidamento dei patrimoni rappresentano quello che resta, veramente, di tante chiacchiere.
Milioni di italiani e di immigrati sanno perfettamente che cosa è successo negli ultimi vent'anni.
Sono cresciuti gli affitti ed è calato il potere d'acquisto, per esempio.
Sono diminuiti diritti e tutele, in cambio di "nuovi posti di lavoro" che in realtà erano precari e lo sapevano tutti.
Le grandi aziende hanno continuato a ristrutturarsi a spese dello Stato e a non fare vere assunzioni, minando l'equilibrio degli enti di previdenza.
I super-manager hanno personalmente incassato milioni di euro per fare il lavoro sporco - ridurre il costo del lavoro -, a patto di garantire un certo livello di dividendi agli azionisti.
L'ottica a breve, altrimenti detta finanziarizzazione dell'economia, è stata contrabbandata per efficienza.
E invece, se guardate le statistiche, ha solo aiutato l'arricchimento di pochi in danno di molti.
Insomma, è cresciuta la diseguaglianza e sapete chi ve lo dice?......... Il partito maoista indiano?
No, la Banca d'Italia.

un caro saluto a tutti
enrico

scusate l'OT che forse, tanto OT non e'..... lascio a voi il giudizio ;)
 
Aspirante, qui entriamo in un discorso lunghissimo, che esula un po' dal forum..

Sarebbe bello farlo, e si può fare, ma non in questa sede.. ;)

un salutone!!
Manlio
 
Aspirante, qui entriamo in un discorso lunghissimo, che esula un po' dal forum..

Sarebbe bello farlo, e si può fare, ma non in questa sede.. ;)

un salutone!!
Manlio

Sono perfettamente d'accordo con te.... era solo una considerazione di carattere generale che ritengo riguardi un po' tutti i settori.
Non era mia intenzione "innescare" alcuna discussione al riguardo...... e' solo una riflessione...
Sembra voler sembrare polemico, ma i contenuti della trasmissione di ieri sera non mi hanno minimamente meravigliato..... sono in linea con "le mode" dei nostri tempi.

Un saluto
enrico
 
Volevo aggiungere qualcosa, la nostra cantieristica al lavoro, cioé parlo per capirci della nostra cantieristica da quando c´é un ordine dall´inizio della construzione fino la fine, era molto piú favorita quando c´era la lira ed ogni suo paese aveva la sua moneta.
Siamo paesi latini e noi per vivere abbiamo bisogno di una moneta non forte, abbiamo bisogno della svalutazione della nostra moneta rispetto a paesi con una economia forte, come la Germania , Gli Stati Uniti d´America o il Giappone.
Si parla del fenomeno Brasile e tutti i paesi SudAmericani anche se ricchi di materia prima e naturalmente paesi forti in esportazione, loro quando vedono che non si construisce, svalutano.
Un paese cresce e c´é lavoro per tutti quando vediamo il mattone in opera, é la base, sicuramente accompagnato dall´esportazione.
Paesi come la Spagna e l´Italia hanno le mani legate.
Prevedo un futuro scuro se si continua a cercare soldi dal risparmio.

Un saluto
 
Tano, è vero, in passato, quando la "politica monetaria" era in mano alla Banca d'Italia, la svalutazione della moneta era una delle azioni che "sostenevano" l'economia Italiana, soprattutto l'export.
Questo però, generava altri scompensi: alta inflazione, che si trascinava alti tassi d'interesse (con costi sociali non indifferenti).
Una moneta "forte", ritengo sia preferibile, in un'ottica di pro e contro.
La competitività "strutturale", deve venire da altri fattori, quali ad esempio una maggiore produttività ed un minor costo del lavoro.
Minor costo del lavoro, non vuol dire stipendi più bassi, ma minor "cuneo fiscale" (differenza tra "netto in busta paga" del dipendente e costo azienda del dipendente stesso).
Perchè questo non si riesce ancora a fare? Perchè c'è ancora parecchio "lavoro in nero", o parzialmente in nero, ancora troppo "sommerso".
E siamo figli di una fiscalità complessa, che colpisce "pigramente" chi è più facilmente colpibile. Cioè i soliti.
Oltre, evidentemente, ad infrastrutture non competitive, mancato accesso facilitato al credito, costi energetici elevati etc. etc. etc.

Un saluto
 
Ultima modifica:
Enrico non era un rimprovero.. Al limite un invito.. ;)

Tano, quello che dici è vero in parte, oltre alle osservazioni di Felix considera che all'epoca non avevi la Cina o l'India, con loro non puoi competere sul terreno della svalutazione..

Credo che occorra cambiare strategia, e la via è la qualità ed il risparmio nel costo del prodotto.. Ovvero l'innovazione.. ;)

Ed a questo va affiancato uno stravolgimento della burocrazia e del modo di utilizzare le risorse..

Dovremmo diventare un paese.. normale!

Ed allora, con le nostre caratteristiche saremmo un paese eccezionale ;)

Un salutone
Manlio
 
Felix io sono d´accordo con quello che tu dici, neanche te lo discuto perche sei una persona preparatissima, mi hai dato una risposta verissima, che la svalutazione sosteneva l´economia Italiana, sopratutto l´export, con alta inflazione ed il peggio da una parte per gli alti interessi ( Ma almeno era un sistema per portare capitale in Italia ), ma la mia domanda, essendo noi non preparati, ma cosa era meglio il vecchio sistema o l´attuale ?
Avevamo una industria piccola ed enorme, solo che lavoro e tanta occupazione, i soldi giravano, si vedeva la felicitá nella gente, viveva anche colui che oggi per questa fiscalitá complessa é facilmente colpibile sempre a favore del furbo, l´economia girava ed adesso ???
Cioé cerchiamo di copiare un modello come il tedesco ma le basi non le abbiamo ancora coltivate.
E ti dico c´é bisogno di anni luce, una generazione che il sistema fiscale lo impari a scuola. Nel modo come colpisce la Finanza molto lontano non si va, finisce che si avrá ancora piú dissocupati ed i furbi con i soldi sotto il letto o che vanno all´estero a fare spesa.

Un saluto.

Pmanlio ti leggo adesso, quello che tu dici é vero, difficile competere con la Cina.
L´Argentina con una moneta forte, inizio anni ´90 presidenza Menem, l´industria locale l´hanno distrutto con l´entrata dei prodotti Cinesi.
 
Ultima modifica:
Enrico non era un rimprovero.. Al limite un invito.. ;)

Tano, quello che dici è vero in parte, oltre alle osservazioni di Felix considera che all'epoca non avevi la Cina o l'India, con loro non puoi competere sul terreno della svalutazione..

Credo che occorra cambiare strategia, e la via è la qualità ed il risparmio nel costo del prodotto.. Ovvero l'innovazione.. ;)

Ed a questo va affiancato uno stravolgimento della burocrazia e del modo di utilizzare le risorse..

Dovremmo diventare un paese.. normale!

Ed allora, con le nostre caratteristiche saremmo un paese eccezionale ;)

Un salutone
Manlio

Ciao Manlio... tutto ok ! ;)

Il problema e' che per diventare "un paese normale" dovremmo convincere un certo numero di connazionali che, per creare benessere, e' necessario lavorare.
Nel caso dei sub-sub-subappalti, ci sono un discreto numero di "figure" intermedie che guadagnano ragguardevoli somme di denaro senza far nulla !

ciao
enrico
 
Ciao Tano, per rispondere alla tua domanda, meglio prima o meglio oggi, ti dico: non si può dire, perchè nel frattempo tutto è cambiato.
Pensa alla globalizzazione. La competizione economica si è spostata dai mercati nazionali a quelli mondiali. E' stata creata l'Unione Europea con moneta unica per contrastare il dollaro e l'economia americana/giapponese. Però nel frattempo si è sviluppata l'economia cinese, sta arrivando l'India, e Brasile ed Argentina (nonostante il default di qualche tempo fa) hanno fatto passi incredibili nella crescita del loro PIL.
Prima forse si stava meglio, perchè si viveva in un mondo "meno competitivo".
Oggi siamo un paese "colonizzato" da un punto di vista capitalistico, poveri di innovazione, con un Presidente del Consiglio costretto a bussare in tutte le porte dei paesi asiatici per attirare capitali come qualsiasi commesso viaggiatore.
Tano, tu vivi in Germania. La Germania è il classico esempio di come ci si possa sviluppare pur avendo una moneta "forte" (l'euro è nato ad immagine e somiglianza del Marco tedesco).
Come? Elevata produttività (molto più alta che in Italia, con stipendi medi più elevati e con sindacati più "evoluti"), bassi tassi d'interesse e bassa inflazione, infrastrutture, innovazione tecnologica, facile accesso al credito.
Ma soprattutto una strategia "politica" lungimirante, orientata non a mettere "cerotti" nel breve, ma a porre in essere uno sviluppo solido e duraturo.
Un esempio concreto? Sono riusciti ad integrare "senza colpo ferire" l'ex Germania Est, un paese totalmente diverso dalla Germania Ovest, socialmente ed economicamente.
Noi neanche ce ne siamo accorti. Ma l'hanno fatto.
Ma, anche la Germania, al giorno d'oggi, nonostante tutto, non può vivere di rendita sulle cose fatte. Deve anche lei guardarsi le spalle.

Un saluto
 
Felix non c´é niente d´aggiungere.
Quello che vedo in Europa, sicuramente la Germania é un paese modello, ma la mentalitá Tedesca ha come confine la Germania, mentre dovrebbe essere l´Europa.
Il nostro problema é che abbiamo quattro monete forti sempre come punto di riferimento, il dollaro che anche con i suoi problemi sono alla vetta, l´Euro, il Franco Svizzero, e la Sterlina.
Gli altri paesi che oggi producono quando non esportano " svalutano " o comprano loro stessi le obbligazioni dei paesi forti.
Come si fa ???
Cioé si parte svantaggiati e chi ci rimette é sempre il cittadino o il lavoratore che non é accompagnato con delle leggi che lo simplificano , anzi li aumentano le tasse !!!
Che vuoi che ti dica, secondo me L´Euro ha i giorni contati se i paesi come la Cina non incominciano a portare i loro soldi in paesi come la Spagna, la Francia e l´Italia.

Un saluto.
 
Ciao Tano, il tuo ragionamento introduce tanti spunti interessanti.
Ma approfondirli vorrebbe dire andare troppo OT!!

Un salutone!!
 
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