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Emozioni Sudafricane e relax a Mauritius

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Nell'Induismo, Buddha è riconosciuto come nona incarnazione di Vishnu, il dio della preservazione.

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Il simbolo dell’Om", anche scritto "Aum": è un mantra e un simbolo sacro nella religione induista, considerato il suono primordiale dell'universo, da cui tutto ha avuto origine e tutte le preghiere Indù iniziano sempre con L’Om.

Ogni anno a Febbraio si svolge qui un pellegrinaggio di tutti gli Indù che giungono qui da tutta l’isola. Chi può effettua tutto il tragitto a piedi e in alcuni casi portando sulle spalle una specie di emi-ruota di legno come raffigurato in questa statua.

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Risaliamo in macchina e ci dirigiamo ad un punto panoramico da cui si può vedere dall’alto la valle del Black River, un fiume chiamato così poiché a causa del suo greto di origine vulcanica le sue acque sembrano nere (un po’ come alla spiaggia di Kamari a Santorini).

La valle è completamente ricoperta da una foresta tropicale e numerose sono le cascate lungo il corso del fiume. Vengono effettuate escursioni lungo il corso del fiume chiamate “delle 7 cascate”.

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Scendendo lungo la strada vediamo in lontananza Le Morne Brabant, una penisola sormontata dall’omonimo monolito basaltico.

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Ma la nostra prossima tappa è la cascata di Chamarel. Prima di entrare nel parco ci fermiamo a vedere le piante di caffè che sono state introdotte per fornire una fonte di reddito alle persone che vivono in questa area.

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Ed ecco la cascata. Si tratta della cascata più alta di Mauritius con i 95 metri di salto d’acqua ed è veramente spettacolare.

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Alimentata dalle acque di tre distinti torrenti che si riversano nel fiume Saint Denis, sprigiona un potente getto d'acqua con una portata massima di oltre 40.000 m³ al minuto.

A strapiombo sulla sporgenza di una parete di basalto, la cascata di Chamarel si tuffa in una piscina ovale prima di scorrere lungo un canyon di 6 km circondato dalla foresta tropicale fino a Baie du Cap. La cascata è anche una spettacolare vetrina di milioni di anni di attività vulcanica. Il paesaggio spettacolare è formato da lave di due epoche diverse. Lo strato di basalto vicino alla base risale a un periodo compreso tra 10 e 8 milioni di anni fa, sopra il quale si trova un secondo strato del periodo intermedio, compreso tra 3,5 e 1,7 milioni di anni fa.

Percorrendo un sentiero nella foresta si può vedere la cascata da un'altra angolazione

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Poco distante si trovano anche le “Terre dei 7 colori”. Sono particolari formazioni geologiche scoperte nel 1879. Ricoprono una superficie di circa 7500 m² nel mezzo di una foresta e si sono formate circa 600 milioni di anni fa. Le sabbie colorate che formano le dune sono disposte a formare quasi delle strisce di differenti colori (rosso, marrone, viola, verde, blu, porpora e giallo) e sembra che non siano sottoposte ad erosione nonostante le frequenti piogge.

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I minerali le compongono sono soprattutto composti del ferro e dell’alluminio e i diversi colori potrebbero essere dovuti alle diverse temperature di fusione delle rocce durante le eruzioni vulcaniche.

L’effetto è molto suggestivo.
 
Anche qui troviamo le tartarughe giganti. e hanno unghioni veramente notevoli

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Ci fermiamo nel paese di Chamarel , da cui prende il nome la cascata, per il pranzo. In questo piccolo paese di circa 600 abitanti ci sono molti ristoranti nati in seguito alla promozione turistica del parco.

Quello in cui ci fermiamo noi ha una bellissima terrazza affacciata sulla foresta

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Pranziamo anche qui con piatti a base di pesce: zuppa e grigliata mista.
 
Durante il rientro ci fermiamo per alcune soste fotografiche in punti panoramici da cui si vede l’Isola dei Delfini e Le Morne.

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Ci fermiamo anche su una spiaggia dove crescono le mangrovie e dove i massi neri ne denotano l’origine vulcanica. Da qui Le Morne è ancora più vicino.

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Ma è ora di tornare al resort passando proprio sotto il Piton de la Petite Rivière Noire, il monte più alto dell’isola.

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Finalmente c’è il sole e ne approfittiamo per stare un po’ in spiaggia in compagnia di questa tortora del Madagascar

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29 giugno

Le previsioni non erano buone e come ci aspettavamo anche oggi è nuvoloso e pioviggina a tratti. Decidiamo allora di andare a fare un giro in paese. Siamo a 500 metri dal piccolo centro di Flic en Flac ed è una piacevole passeggiata lungo la via che costeggia la lunga spiaggia libera. Ci sono moltissimi ristoranti e chioschi; la spiaggia è molto bella ma numerosi cartelli segnalano il divieto di balneazione per le forti correnti che trascinano verso il largo.

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Lungo la spiaggia vediamo questa costruzione in pietra lavica.

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Si tratta di una fornace da calce. Queste fornaci, ormai cadute in disuso, erano utilizzate per ottenere la calce viva cuocendo la pietra calcarea a 800-1000°C .

Queste fornaci, chiamate guelard, avevano una apertura in basso e una in alto. Veniva fatto uno strato di legna e poi si alternavano strati di pietra calcarea e strati di carbone fino a riempire dall’alto la struttura. Quindi si dava fuoco alla legna per accendere la fornace. La combustione veniva controllata in modo da mantenere una temperatura idonea a determinare la trasformazione del calcare in calce viva e continuamente alimentata con l’aggiunta di legna dalla apertura in basso.

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Una breve digressione sugli animali del resort: si presentavano quasi tutti a colazione, a pranzo e a cena in attesa di qualcosa da parte dei turisti o, nel caso degli uccelli, per raccogliere le briciole cadute o anche servendosi degli avanzi direttamente dai piatti che erano in attesa di essere ritirati dai camerieri.

I gatti erano 4, tutti rossi: probabilmente una gatta con i suoi cuccioli; erano discreti e passavano tra un tavolo e l’altro in attesa di un boccone.

C’erano 3 cani, uno un po’ più timido, gli altri due decisamente esuberanti e giocherelloni. Per il giardino ogni tanto si vedeva una ciabatta abbandonata: questi due bricconi le rubavano fuori dai bungalows, ci giocavano un po’ e poi le lasciavano qua e là.

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Gli uccelli erano moltissimi; in primo luogo i passeri che arrivavano al ristorante a decine, poi c’erano questi che sono chiamati “uccelli cardinale” o bubul dai baffi rossi per le due macchie rosse ai lati del becco.

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Questa invece è una gracula o myna, appartiene alla famiglia degli storni. i suoi compagni si stavano servendo direttamente dal cesto del pane

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Piccoli trampolieri

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e queste tortore del genere Geopelia spp. Caratterizzate dal becco e dalla piume laterali del petto azzurre e il petto rosa-marroncino.

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Tornando verso il bungalow siamo passati accanto ad un albero che aveva questi grossi frutti verdi e fiori con lunghi stami bianchi simili a quelli che ha la pianta del nostro cappero.

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30 giugno

Ultimo giorno di vacanza ed ecco una splendida giornata. Lasciamo il bungalow e diamo le valigie in deposito alla reception. Abbiamo il trasferimento in aeroporto alle 19.30 e quindi tutta la giornata per stare in spiaggia. Ci daranno una shower room alle 17.00.

Oggi i colori sono davvero da spiaggia tropicale....

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Quando il sole inizia a calare abbandoniamo la spiaggia ed andiamo a lavarci e cambiarci per il viaggio in aereo.

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In attesa del taxi che ci porterà in aeroporto ci godiamo un ottimo aperitivo.

Ceniamo alla lounge in aeroporto prima di imbarcarci e una volta a bordo, subito dopo il decollo, sistemo il sedile in modalità letto e parte una sana dormita di 8 ore.

Mi sveglio giusto appena prima della colazione a bordo. Mancano solo 2 ore all’arrivo a Parigi dove avremo poi il volo per Milano.



La vacanza è davvero finita e, nonostante qualche piccolo inconveniente, è stata veramente bellissima.

Se devo proprio dire cosa mi è piaciuto di più: senza dubbio i safari!

Credo che ne faremo altri in futuro.

Ed ora i ringraziamenti: in primo luogo ai compagni di viaggio che hanno reso tutto ancora più piacevole e mi hanno permesso di utilizzare in questo diario alcune fotografie scattate da loro; e in secondo luogo, ma non meno sentiti, i ringraziamenti vanno a voi che mi avete seguito in questo lungo racconto.

Vi dò appuntamento al prossimo viaggio (non dovrete aspettare molto…..) e vi lascio con questo ultimo tramonto dalla spiaggia di Mauritius.

A presto…..

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Fine diario.
 
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