Questo invece è quello della regina Cristina.
Cristina era la figlia di Gustavo Adolfo Vasa salito al trono come Gustavo II.
La moglie di Gustavo Adolfo aveva già perso 3 figli quando nacque Cristina che, come unica erede della monarchia, venne allevata in totale isolamento per timore di perdere anche lei.
Praticamente ha vissuto l’infanzia e l’adolescenza da reclusa, controllata a vista, ed educata con severità dalla madre e dal cancelliere in attesa che raggiungesse l’età per prendere in mano il regno. Infatti suo padre morì che lei aveva solamente 6 anni e divenne regina a 18.
I primi provvedimenti che prese, appena diventata regina, furono quelli di allontanare la madre dal palazzo reale e di licenziare il cancelliere.
Era molto intelligente, parlava correntemente 5 lingue ed era una grande amante dell’arte, della filosofia e della musica ma non era affatto interessata alla vita politica e alle faccende di stato.
Invitò a palazzo molti studiosi illustri tra cui anche Cartesio. Nel 1646 tramite uno dei migliori amici, l'ambasciatore Pierre Chanut, la regina ebbe modo di corrispondere con il filosofo Cartesio, cogliendo l'occasione per chiedergli una copia delle sue Meditazioni metafisiche.
Cristina iniziò così una fitta corrispondenza personale con Cartesio e lo invitò più volte in Svezia, spingendo il filosofo francese a giungere a Stoccolma il 4 ottobre 1649. Egli prese residenza presso l'ambasciatore Chanut e il 18 dicembre di quello stesso anno iniziò ad impartire lezioni private alla regina, discutendo anche di filosofia e di religione.
Il palazzo era ghiacciato ed il 1º febbraio 1650 Cartesio si ammalò di polmonite e morì dieci giorni più tardi.
Cristina verso i vent'anni cominciò ad avere contrasti con il cancelliere e la reggenza, che puntavano ormai a darle marito, possibilmente nel giro dei suoi nobili cugini, in modo da assicurare alla Svezia un vero re. Non era considerata molto attraente, con capelli spettinati, un naso pronunciato e una spalla più alta dell'altra a causa di una caduta quando era piccola.
Al senato, che nel 1649 la sollecitava di nuovo al matrimonio, rispose chiaramente: «.. il matrimonio implica delle soggezioni alle quali io non mi sento in grado di sottostare, e non posso prevedere quando sarò in grado di vincere questa ripugnanza»
Alla fine decise di abdicare all’età di 28 anni nel 1654; fu l’ultima discendente della dinastia Vasa. Iniziò un lungo esilio in Italia, Francia e poi di nuovo in Italia. Ritornò in Svezia 3 volte e morì a Roma dove è sepolta nelle grotte di San Pietro.
Ed ecco uno degli oggetti più preziosi conservati nel museo; il così detto “cabinet delle meraviglie di Augusta”
Con i suoi mille oggetti, il cabinet è l'unico del suo genere ad essere stato conservato con il suo contenuto intatto. Fu creato ad Augusta, in Germania, e donato dalla città a Gustavo II Adolfo nel 1632. Il gabinetto fu donato all'Università di Uppsala nel 1694 da Carlo XI e collocato nel Gustavianum.
È in legno di ebano ed è intarsiato con pietre dure alcune delle quali sono miniate.
