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Costa Deliziosa 21/11/2025-11/04/2026 Giro del Mondo.

ho preso un giorno di ferie per leggere e guardare tutto con calma.
complimenti anche se sapete benissimo che l'ammirazione per quello fate a volte è inferiore all'invidia che si prova.
tutto nel senso buono naturalmente.
buon proseguimento.
 
Siamo al 37° giorno del nostro viaggio e finiamo l’anno lasciando l’Isola di Pasqua…che dire di questa esperienza…per noi emozione, gioia, entusiasmo ed un po’ di commozione, nell’arrivarci ma anche nel partire!
E’ andato tutto bene, tempo e mare hanno concesso sbarchi relativamente veloci e semplici.
L’isola ha circa 7600 abitanti dei quali 7400 risiedono nella capitale Hanga Roa di fronte alla quale getta l’ancora la nave e vi e’ il porticciolo dove approdano i tender per lo sbarco
Nel cuore dell'immensità dell'Oceano Pacifico, a oltre 3.700 chilometri dalla costa cilena, questo remoto angolo di terra, conosciuto anche come Rapa Nui, è avvolto da leggende antiche e magia primordiale. Le sue origini e il suo fascino non sono solo geologici, ma anche mitologici, trasformandola in una delle meraviglie più enigmatiche e affascinanti del nostro pianeta.
In tempi antichi, secondo le leggende di Rapa Nui, l'isola fu scolpita dalle mani divine di Makemake, il dio creatore e signore del cielo. Si narra che l'isola fosse un frammento di cielo caduto sull'oceano, destinato a essere il regno degli dei e dei giganti. Le sue terre vulcaniche, modellate dal fuoco e dal tempo, sono il palcoscenico di una storia di culto e di meraviglia.
Al centro di questo regno leggendario si ergono i moai, colossali statue di pietra che scrutano l’orizzonte con espressioni enigmatiche. Si dice che queste figure imponenti siano state create dai leggendari scultori di Rapa Nui, dotati di un potere mistico per connettersi con gli spiriti degli antenati. Ogni moai rappresenta una figura sacra, un guardiano dell’isola che veglia sulle generazioni future.
Questi giganti di pietra, con le loro teste enormi e i corpi scolpiti con dettagli meticolosi, sono stati eretti in posizioni strategiche per proteggere i villaggi e garantire abbondanza e prosperità. Le loro facce, con occhi profondi e sguardi severi, sono testimoni di antiche credenze e rituali, e sembrano raccontare storie di un’epoca in cui gli uomini parlavano con gli dei.
L’isola è anche adornata con petroglyphi, antiche incisioni rupestri che narrano storie di battaglie, miti e riti sacri. Questi segni enigmatici sono le testimonianze tangibili di una cultura che comunicava con il soprannaturale attraverso simboli e forme scolpite nella roccia. La loro interpretazione rimane un mistero, alimentando il fascino e l’intrigo che circondano l’isola.
Inoltre, la danza e la musica di Rapa Nui sono pervase da ritmi e canti che risuonano con la forza ancestrale degli antenati. I balli, come il tradizionale Haka e le melodie di tamburi e cembali, evocano la potenza e il sacro legame tra la terra e il cielo.
Tra i rituali più affascinanti e misteriosi c’è il Tangata Manu, o la competizione dell’uomo-uccello, un evento sacro in cui le tribù si sfidavano per conquistare l’onore di essere il rappresentante del dio. Questa cerimonia, che si svolgeva su scogliere impervie e in riti di grande intensità, dimostrava il coraggio e la connessione spirituale degli abitanti con le forze naturali e divine.
L’Isola di Pasqua è circondata dall’immensità dell’oceano, un mare che, secondo le leggende, è popolato da creature mitologiche e spiriti marini. Le sue onde, che si infrangono dolcemente sulle spiagge vulcaniche, sembrano cantare canzoni di un tempo passato, di viaggi e di esplorazioni verso il confine del mondo conosciuto; è una terra di miti e meraviglie, dove il tempo sembra sospeso e la storia è scolpita nella pietra. I moai tessono una narrativa di culto, mistero e bellezza primordiale, il legame tra l’uomo e il divino si manifesta attraverso le statue silenziose e i racconti che continuano a echeggiare tra le onde dell’oceano e le stelle del cielo.
La lasciamo guardandoci indietro, i Moai di Ahu Akivi, gli unici con lo sguardo rivolto al mare verso ponente ci seguono con lo sguardo per vedere se abbiamo capito i misteri che li permeano, ma noi come nuovi Ulisse guardiamo avanti, lontano, verso isole non meno affascinanti!
Un luogo permeato da un alone di mistero e di leggenda che ti resta appiccicato addosso quando lo lasci!
Il primo giorno abbiamo preso un’escursione di circa 7 ore che ci ha portato a vedere i luoghi piu’ interessanti dell’Isola.
Approdati al piccolo porticciolo di Hanga Roa,

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il bus, piccolo da 18/20 posti, inizia il viaggio che per noi rappresenta un’emozionante full immersion in questo luogo tanto affascinante quanto sconosciuto!
La prima tappa e’ ad Ahu Tahai, a pochissima distanza dalla citta’, che ci mostra i primi Moai, uno dei quali e’ unico perche’ ancora possiede gli occhi, occhi ricostruiti (corallo bianco e pupille di ossidiana), elemento fondamentale per il suo “risveglio” simbolico.

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Il nostro tour prosegue per Rano Raraku.
Rano Raraku è il luogo più affascinante e simbolicamente potente di Rapa Nui (Isola di Pasqua): la grande cava dei moai, da cui proviene circa il 90% delle statue dell’isola, era un luogo sacro e industriale allo stesso tempo: una “fabbrica rituale” dove il potere spirituale e politico dei clan prendeva forma nella pietra.
È un vulcano spento con un lago craterico al centro. Le sue pareti di tufo vulcanico, relativamente tenero, erano ideali per scolpire i moai direttamente nella roccia.
Qui i moai venivano Scolpiti orizzontalmente nella parete del vulcano, ancora attaccati alla roccia madre, staccati una volta completati sul fronte e sollevati e trasportati verso gli ahu lungo antiche strade cerimoniali.
Molti moai sono rimasti incompiuti, offrendo una fotografia unica del processo di lavorazione. Le statue che sembrano avere solo la testa non sono teste: hanno il corpo completo, sepolto nel tempo da sedimenti, frane ed erosione. Alcune raggiungono 7–8 metri di altezza totale. Qui si trova il più grande moai mai scolpito, chiamato El Gigante, alto circa 22 m. e peso di 160 ton. e non fu mai staccato dalla roccia.

Rano Raraku

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Alcuni cappelli che erano pronti per essere posti sulle teste delle statue.

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La testa de El Gigante, il Moai che sarebbe stato il piu’ grande, al centro della foto.

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Lasciata l’ Officina dei Moai, raggiungiamo Ahu Tongariki, il più grande e spettacolare ahu (piattaforma cerimoniale) di Rapa Nui; si tratta di 15 moai allineati, tutti restaurati e rivolti verso l’interno dell’isola, 100 metri di lunghezza.
Nel 1960 uno tsunami spazzo’ via tutte e 15 le statue, a centinaia di metri di distanza: inizio’, circa due decenni dopo, un progetto di recupero, per lo piu’ finanziato dal Giappone, che riporto’, nel 1990, alla bellezza originale questa meraviglia del mondo…ora sono li, che ti guardano con quel viso imbronciato e severo, ma allo stesso tempo benevolo, vegliando su di te e testimoni di un meraviglioso quanto misterioso passato…ce ne andiamo volgendo lo sguardo, quasi a vedere se uno di loro ci segue!

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Dopo questo bagno di cultura e di emozioni nel leggendario e misterioso mondo Moai, piu’ prosaicamente veniamo accompagnati in un bellissimo luogo, Anakena, una bellissima spiaggia bianca, con alle spalle un’area verde molto suggestiva caratterizzata da erba verde, palme, cavalli selvaggi e un’altra Ahu.
Qui si trova il ristorante allestito per confortare il corpo, dopo aver soddisfatto lo spirito e la mente!
Grandi tendoni proteggevano i molti tavoli da 8, dalla elegante mise en place, con la lunga tovaglia e sottopiatti! Ottima l’offerta menu’, a buffet, con piatti tipici ed altri piu’ internazionali, contornati da una grande quantita’ di bevande, alcoliche e non, con in testa il Pisco, bevanda caratterizzante di Peru’ e Cile.

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Soddisfatte le esigenze alimentari, non che ne avessimo bisogno vista l’offerta che vi e’ sulla nave, riprendiamo il tour visitando l’ultimo Ahu, Ahu Akivi.
Questo sito e’ importante perche’ presenta un’anomalia rispetto agli altri: i Moai sono rivolti non all’interno, ma verso il mare, verso ponente per la precisione, sono 7 quelli rimasti e con il sole al tramonto durante l’equinozio di primavera sono esposti di fronte, mentre lo sono di schiena durante quello d’autunno.
Una leggenda tramandata oralmente narra che in un sogno l'anima del re, veleggiando sugli oceani, scorse l'Isola di Pasqua; al risveglio, il re decise di inviare degli esploratori a cercare l'isola. Le sette statue rappresenterebbero i sette esploratori arrivati sull'isola che scrutano l'oceano in attesa del loro re.

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Con queste immagini termina la nostra visita al meraviglioso mondo Rapa Nui…avevo scritto che in 4 giorni si passava da Natale a Pasqua…mi sbagliavo…siamo passati da Natale al Paradiso!
Il giorno successivo sono sceso solo per una passeggiata nella cittadina…sole, caldo ed umidita’ la fanno da padrone e quindi si rientra dopo solo due orette, ma in realta’ non vi e’ poco o nulla da vedere.
La chiesa cattolica e’ semplice ma molto capiente, segno comunque di una diffusa religiosita’ fra gli abitanti, discendenti da antichi polinesiani, che poco hanno a che spartire con gli abitanti del Cile continentale ma molto con quelli delle isole che andremo a visitare fra qualche giorno, Thaiti la prima.



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Un magnifico albero in centro.

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La nostra “amica” Vasco de Gama.

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Qualcuno ci osserva!

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I “ No tutto “ non conoscono confini…con sorpresa anche qui almeno un imbecille c’e’!

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L’imbecille forse non sa che tutto cio’ che arriva sull’isola arriva tramite navi, che restano al largo, e che piccole barche fanno la spola fra nave e porto per scaricare tutte le merci, auto incluse ( hanno barche apposite per trasbordarle )!
Altre immagini di ieri.

Il porticciolo

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seguono foto.


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Curiosita’!

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Un grande albero di Natale sulle alture dietro ad Hanga Roa.

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Atterraggio di un aereo Latam nell’aeroporto, con passaggio molto vicino alla nave.
L’aeroporto di Rapa Nui era uno degli aeroporti scelti dalla NASA, quindi adeguato alle esigenze, se uno degli Space Shuttle avesse abortito la missione.

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By, by Rapa Nui…nella nostra mente, nel nostro cuore e negli occhi per sempre!

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Meravigliosa narrazione, uno dei posti su questo pianeta da vedere almeno una volta nella vita!

Un viaggio unico Maurizio: hai portato Ester ad Easter Island :LOL:
 
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