maclover
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Ciao a tutti, mod in particolare.
vorrei condividere una riflessione sul sistema di “accettazione” attuale, in particolare sulla soglia dei 200 messaggi necessaria per un nuovo utente ad uscire dalla moderazione ed essere effettivamente accettato nel gruppo.
Capisco perfettamente lo sforzo dello staff nel voler preservare la qualità delle discussioni e nella necessità di filtrare BOT o utenti problematici: è un onere sicuramente impegnativo, e per questo non posso che apprezzarlo e ringraziare chi dedica il suo tempo a questa attività.
Tuttavia, trovo che il criterio, così com’è, rischi di diventare più un ostacolo che un incentivo per chi vuole partecipare in modo più o meno attivo alle discussioni. Parlo, ovviamente, dal mio punto di vista, ma in più di una occasione non ho risposto poiché il mio intervento sarebbe stato superfluo: da che avessi risposto a che fosse stato pubblicato sicuramente altri sarebbero già intervenuti.
Comprendo benissimo che i mod non siano al nostro servizio, quindi vorrei sottolineare come la mia non è una critica al loro prezioso sforzo.
È però un po’ frustrante, anche constatando come utenti "aggirano" il sistema con messaggi tipo “seguo” (tra l'altro c'è il tasto apposito!) o partecipando a thread di puro svago come “associazione di parole”. Nulla contro questi spazi, ci mancherebbe, ma se lo scopo è premiare l’apporto di valore alle discussioni, il numero da solo non basta se il 90% degli interventi sono di una parola.
Per come la vedo io, chi cerca di contribuire in modo effettivo impiega mesi - se non anni - per raggiungere la soglia, e nel frattempo resta sotto moderazione, il che può diventare demotivante. Di nuovo parto dalla mia esperienza personale: dopo un anno e mezzo sono appena a 100 messaggi, poiché scrivo solo quando credo di avere qualcosa da dire.
Mi permetto anche di sottolineare quello che ritengo un paradosso: spesso leggo sfoghi da parte di utenti “storici” sul fatto che i nuovi iscritti non partecipano abbastanza in modo attivo o utile. Certo, buona parte sfruttano le profonde conoscenze che i frequentatori di queste pagine hanno, per poi andarsene via senza manco salutare, figuriamoci ringraziare.
Ma se per essere accettati e avere garantita la stessa “dignità” di parola (non è il modo più corretto di descrivere la situazione, ma rende l’idea) serve “farmare” con messaggi vuoti di contenuto, forse il sistema così com’è non li aiuta a integrarsi davvero nella community.
Mi chiedo se non avrebbe più senso adottare un sistema più qualitativo: ad esempio, sbloccare la moderazione dopo un certo numero di messaggi approvati che abbiano dimostrato buona fede e contributo reale, anche solo 10 sono sufficienti a fermare i bot. E poi si interviene, coinvolgendo tutta la community, a seguito di segnalazioni.
Anche il lavoro dei mod sarebbe, probabilmente, molto meno gravoso
Lo spirito di tutela è giusto e condivisibile: il mio pensiero è su come si potrebbe rendere il sistema un po’ più flessibile.
Grazie per l’ascolto, e buon weekend… io intanto mi accontento di un messaggio in più nel contatore
vorrei condividere una riflessione sul sistema di “accettazione” attuale, in particolare sulla soglia dei 200 messaggi necessaria per un nuovo utente ad uscire dalla moderazione ed essere effettivamente accettato nel gruppo.
Capisco perfettamente lo sforzo dello staff nel voler preservare la qualità delle discussioni e nella necessità di filtrare BOT o utenti problematici: è un onere sicuramente impegnativo, e per questo non posso che apprezzarlo e ringraziare chi dedica il suo tempo a questa attività.
Tuttavia, trovo che il criterio, così com’è, rischi di diventare più un ostacolo che un incentivo per chi vuole partecipare in modo più o meno attivo alle discussioni. Parlo, ovviamente, dal mio punto di vista, ma in più di una occasione non ho risposto poiché il mio intervento sarebbe stato superfluo: da che avessi risposto a che fosse stato pubblicato sicuramente altri sarebbero già intervenuti.
Comprendo benissimo che i mod non siano al nostro servizio, quindi vorrei sottolineare come la mia non è una critica al loro prezioso sforzo.
È però un po’ frustrante, anche constatando come utenti "aggirano" il sistema con messaggi tipo “seguo” (tra l'altro c'è il tasto apposito!) o partecipando a thread di puro svago come “associazione di parole”. Nulla contro questi spazi, ci mancherebbe, ma se lo scopo è premiare l’apporto di valore alle discussioni, il numero da solo non basta se il 90% degli interventi sono di una parola.
Per come la vedo io, chi cerca di contribuire in modo effettivo impiega mesi - se non anni - per raggiungere la soglia, e nel frattempo resta sotto moderazione, il che può diventare demotivante. Di nuovo parto dalla mia esperienza personale: dopo un anno e mezzo sono appena a 100 messaggi, poiché scrivo solo quando credo di avere qualcosa da dire.
Mi permetto anche di sottolineare quello che ritengo un paradosso: spesso leggo sfoghi da parte di utenti “storici” sul fatto che i nuovi iscritti non partecipano abbastanza in modo attivo o utile. Certo, buona parte sfruttano le profonde conoscenze che i frequentatori di queste pagine hanno, per poi andarsene via senza manco salutare, figuriamoci ringraziare.
Ma se per essere accettati e avere garantita la stessa “dignità” di parola (non è il modo più corretto di descrivere la situazione, ma rende l’idea) serve “farmare” con messaggi vuoti di contenuto, forse il sistema così com’è non li aiuta a integrarsi davvero nella community.
Mi chiedo se non avrebbe più senso adottare un sistema più qualitativo: ad esempio, sbloccare la moderazione dopo un certo numero di messaggi approvati che abbiano dimostrato buona fede e contributo reale, anche solo 10 sono sufficienti a fermare i bot. E poi si interviene, coinvolgendo tutta la community, a seguito di segnalazioni.
Anche il lavoro dei mod sarebbe, probabilmente, molto meno gravoso
Lo spirito di tutela è giusto e condivisibile: il mio pensiero è su come si potrebbe rendere il sistema un po’ più flessibile.
Grazie per l’ascolto, e buon weekend… io intanto mi accontento di un messaggio in più nel contatore
