In occasione delle vacanze di Pasqua, nonché del mio compleanno, ho deciso di regalarmi la vacanza ahimé più costosa della mia vita finora, una crociera ai Caraibi in cabina Studio con Norwegian Getaway.
Devo premettere che queste cabine sono pubblicizzate come la soluzione ideale per i single che vogliono andare in crociera senza pagare il supplemento, ma la realtà è piuttosto diversa: il prezzo base infatti è molto alto per essere cabine interne, tanto che in definitiva costano poco meno di quello che costerebbe una interna normale con il supplemento del 100%. Inoltre le crociere Norwegian sono ormai vendute soltanto con la formula Premium All Inclusive, che comprende bevande alcoliche che io tra l'altro non consumo. In definitiva ho pagato 1675€ di sola quota crociera, a cui si aggiungono i voli diretti Milano Miami, i transfer e una notte in hotel a Miami Beach, quella sì con supplemento singola: non certo una vacanza low cost, come ho detto, ma un piacere che una volta nella vita ci si può concedere. Mi chiedo fin da subito se queste cabine Studio abbiano una qualità e un comfort che giustifichi la cifra spesa: avrò una risposta a questa domanda appena salito sulla nave e voi la avrete nel prossimo post.
L'itinerario della crociera, con partenza il 1 aprile è il seguente:
1. Miami
2. Navigazione
3. Roatan, Honduras
4. Harvest Caye, Belize
5. Costa Maya, Messico
6. Cozumel, Messico
7. Navigazione
8. Miami
Ho ribattezzato questa vacanza "La crociera dei Maya" perché, non essendo un amante del mare, ho concentrato quasi tutte le escursioni sulla scoperta di questo popolo precolombiano che di fatto non è mai scomparso, dato i discendenti abitano ancora quelle terre, parlano la loro lingua e si identificano in gran parte con la cultura dei loro antenati.
Giorno Zero
Il volo diretto da Milano a Miami sul nuovo Boeing 777 dura più di 10 ore durante le quali ci vengono serviti due pasti e una merenda, i posti delle classi economiche non sono mai comodi, ma si arriva a destinazione in perfetto orario, in un caldo pomeriggio americano. Un autista cubano mi porta all'hotel, l'Essex House sulla Collins Avenue. Si tratta di fatto di una dependance del più lussuoso Clevelander che si affaccia sul mare e che ha anche un noto locale notturno con piscina a cui anche gli ospiti dell'Essex hanno accesso "gratuito" (metto le virgolette, perché ho scoperto il giorno dopo che questo servizio, come l'accesso alla spiaggia andavano pagati a parte come una sorta di "tessera club" obbligatoria anche non avendone usufruito).
La camera è una doppia con due letti a una piazza e mezza e un bagno discreto. L'edificio è degli anni '20 come la maggior parte delle costruzioni in quella zona della città e anche se è stato rimodernato bene, gli anni un po' si notano.


Ho la fortuna di non soffrire quasi per niente il jet lag a differenza di altre persone, perciò dopo una doccia esco subito per vedere e fotografare la famosa spiaggia.


Miami è una città decisamente cara, dove per un hamburgher e una Coca Cola si possono spendere più di 30$, ma io mi sono informato bene e vado a mangiare al ristorante Saffron, un locale turco molto informale rispetto ad altri ristoranti di lusso nella zona dove si mangia benissimo a prezzi assolutamente convenienti per essere a Miami Beach. Le recensioni di questo ristorante su Tripadvisor sono giustamente molto alte. Ecco una foto del mio Falafel:

Dopo cena mi godo una passeggiata sulla Ocean Drive piena di locali affollato con animazione, tra cui spicca uno spettacolo di drag queen e una ragazza immagine vestita da coniglietta che ballava su un cubo in strada. Essendo periodo di Spring Break (le vacanze dei college americani) ci sono molti ventenni decisamente ubriachi in giro, ma fortunatamente nessun soggetto molesto. Torno in albergo verso mezzanotte, il giorno dopo il transfer per l'imbarco mi attende a mezzogiorno, perciò avrò il tempo di visitare un altro po' di Miami la mattina.
Devo premettere che queste cabine sono pubblicizzate come la soluzione ideale per i single che vogliono andare in crociera senza pagare il supplemento, ma la realtà è piuttosto diversa: il prezzo base infatti è molto alto per essere cabine interne, tanto che in definitiva costano poco meno di quello che costerebbe una interna normale con il supplemento del 100%. Inoltre le crociere Norwegian sono ormai vendute soltanto con la formula Premium All Inclusive, che comprende bevande alcoliche che io tra l'altro non consumo. In definitiva ho pagato 1675€ di sola quota crociera, a cui si aggiungono i voli diretti Milano Miami, i transfer e una notte in hotel a Miami Beach, quella sì con supplemento singola: non certo una vacanza low cost, come ho detto, ma un piacere che una volta nella vita ci si può concedere. Mi chiedo fin da subito se queste cabine Studio abbiano una qualità e un comfort che giustifichi la cifra spesa: avrò una risposta a questa domanda appena salito sulla nave e voi la avrete nel prossimo post.
L'itinerario della crociera, con partenza il 1 aprile è il seguente:
1. Miami
2. Navigazione
3. Roatan, Honduras
4. Harvest Caye, Belize
5. Costa Maya, Messico
6. Cozumel, Messico
7. Navigazione
8. Miami
Ho ribattezzato questa vacanza "La crociera dei Maya" perché, non essendo un amante del mare, ho concentrato quasi tutte le escursioni sulla scoperta di questo popolo precolombiano che di fatto non è mai scomparso, dato i discendenti abitano ancora quelle terre, parlano la loro lingua e si identificano in gran parte con la cultura dei loro antenati.
Giorno Zero
Il volo diretto da Milano a Miami sul nuovo Boeing 777 dura più di 10 ore durante le quali ci vengono serviti due pasti e una merenda, i posti delle classi economiche non sono mai comodi, ma si arriva a destinazione in perfetto orario, in un caldo pomeriggio americano. Un autista cubano mi porta all'hotel, l'Essex House sulla Collins Avenue. Si tratta di fatto di una dependance del più lussuoso Clevelander che si affaccia sul mare e che ha anche un noto locale notturno con piscina a cui anche gli ospiti dell'Essex hanno accesso "gratuito" (metto le virgolette, perché ho scoperto il giorno dopo che questo servizio, come l'accesso alla spiaggia andavano pagati a parte come una sorta di "tessera club" obbligatoria anche non avendone usufruito).
La camera è una doppia con due letti a una piazza e mezza e un bagno discreto. L'edificio è degli anni '20 come la maggior parte delle costruzioni in quella zona della città e anche se è stato rimodernato bene, gli anni un po' si notano.


Ho la fortuna di non soffrire quasi per niente il jet lag a differenza di altre persone, perciò dopo una doccia esco subito per vedere e fotografare la famosa spiaggia.


Miami è una città decisamente cara, dove per un hamburgher e una Coca Cola si possono spendere più di 30$, ma io mi sono informato bene e vado a mangiare al ristorante Saffron, un locale turco molto informale rispetto ad altri ristoranti di lusso nella zona dove si mangia benissimo a prezzi assolutamente convenienti per essere a Miami Beach. Le recensioni di questo ristorante su Tripadvisor sono giustamente molto alte. Ecco una foto del mio Falafel:

Dopo cena mi godo una passeggiata sulla Ocean Drive piena di locali affollato con animazione, tra cui spicca uno spettacolo di drag queen e una ragazza immagine vestita da coniglietta che ballava su un cubo in strada. Essendo periodo di Spring Break (le vacanze dei college americani) ci sono molti ventenni decisamente ubriachi in giro, ma fortunatamente nessun soggetto molesto. Torno in albergo verso mezzanotte, il giorno dopo il transfer per l'imbarco mi attende a mezzogiorno, perciò avrò il tempo di visitare un altro po' di Miami la mattina.