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Il "Salto nel Vuoto".

Rodolfo

Super Moderatore
Alcuni giorni fa, ho viaggiato, da Savona a Venezia, con accanto, per gran parte del percorso, ahimè, una Signora settantasettenne costantentemente in viaggio, da sola, sulle navi passeggeri, in genere di Costa. Un personaggio, purtroppo, estremamente logorroico, ma dotato di vastissima cultura e conoscenza del mondo crocieristico. Mi ha sciorinato date, eventi, nomi, situazioni, luoghi della sua vita trascorsa, senza alcuna "sbavatura", per arrivare, alla fine, a confidarmi che se mai dovesse scoprire di essere afflitta da un male incurabile, avrebbe scelto un viaggio in nave senza ritorno.

Ha già programmato le modalità del suo "salto nel vuoto" affinchè sia scoperto il più tardi possibile e sia inutile ogni sua ricerca. Momento più adatto, luogo, ed eventuale messa in scena. Conosceva di alcune navi, l'ubicazione dei CCTV (circuiti televisivi interni) per non essere ripresa. Incredibile.

Quando le ho detto, per sviarla dal suo progetto, che alcune Compagnie stanno per introdurre sistemi di rilevazione automatici per i salti nel vuoto, non ha battuto ciglio, e mi ha detto che lo sapeva e che nel caso ripiegherà su di un traghetto per la Sardegna o su di uno per le Isole Greche, che naturalmente adegueranno tale tecnologia a chissà quando!!!!
 
Mio Adorato...
Come ben sai io cammino ogni giorno su quel filo di lama che separa il tutto dal nulla.
Lo faccio per lavoro, certo, ma spesso, con alcune Persone, mi capita di sporgere la testa un pó più del dovuto, a guardare con loro il nulla verso il quale, volenti e consapevoli o meno che siano, stanno camminando.
Lo faccio per capirle, per ascoltare cosa hanno da dire e come vorrebbero incontrare il nulla.
Perché in fondo è questo ciò che richiedono nel loro Green Mile: di poterlo percorrere come decidono sia meglio per loro.
Persone che hanno sempre deciso come vivere, e vogliono farlo ancora per una, l'ultima volta.
Oppure Persone che non lo hanno mai fatto. E in uno sprazzo di libera dignità, hanno deciso che quello sarà l'unico momento in cui potranno farlo.
Posizioni differenti, eppure sovrapponibili nel razionale.
Chi siamo noi figli, amici, genitori, medici, Infermieri...per decidere in vece altrui, cosa sia dignitoso?
 
...argomento di estrema attualità , molto spinoso..... e rispettabilissimo... chi può giudicare una scelta del genere... quindi per quando sarà, il più tardi possibile, un viaggio sereno a questa signora...
 
Hai perfettamente ragione BZ; nessuno ha il diritto di entrare in merito alle scelte di alcuno.

La mia non voleva essere una critica alla sua scelta così chiara e determinata, solo un accostamento ai tanti casi che accadono a bordo delle navi, di persone che scelgono quel "salto nel vuoto" per concludere, con dignità, come dici tu, la propria esistenza.

Qualcosa da dire l'avrei sul fatto che mi ha assillato per più di quattro ore con il suo travolgente ed inarrestabile "logorrea". ;) ;)
 
Beh! Sulla scelta personale nulla da eccepire ma sul contesto come luogo e modalità invece si : uno ha il diritto ( anche se non la facoltà legale ad oggi ) di volerla fare finita , però il come lo fai potrebbe causare ripercussioni o problemi per le persone che si trovano involontariamente ad avere a che fare con il caso......esempio : - ti butti sotto un treno! Che colpa ne ha la gente sul treno, macchinisti ecc ecc che dopo si trovano ad avere problemi di varia natura?
Vuoi saltare nel vuoto da una nave da crociera? Siamo sicuri che poi il resto dei passeggeri non avrebbero ripercussioni di qualche genere?
Quindi morale della favola :- vuoi farla finita? Non arrecare danno al prossimo tuo però. .....
 
Vero. Infatti alla Signora ho anche detto delle ripercussioni che ne potrebbero seguire per il gesto, nei confronti dell'equipaggio, dei passeggeri e dell'organizzazione in genere. Ed è per questo che ha ribadito quel concetto di fare il tutto senza che nessuno se ne accorgesse, o se ne accorgesse il più tardi possibile.
 
Ho 71 anni e condivido perfettamente la scelta della signora, ma non il modo.
Perché arrecare disturbo o danno ad altri?
Va bene viaggiare fino a che si puó, ma l'ultimo viaggio meglio farlo in Svizzera o altri paesi dove è possibile esaudire le proprie scelte.
Personalmente anche se credente ho sempre ritenuto che la vita é mia, non di Dio, nè dello Stato ne di altri e di aver diritto di disporne come voglio.
Ho visto morire tutte le persone a me care con grandi sofferenze. Quando non ci sono più speranze che senso ha vivere qualche tempo in più fin che il fisico schianta, solo per soffrire?
Meglio andarsene dignitosamente senza creare problemi ad altri. Questo è libero arbitrio e civiltà per me!
 
Beh! Sulla scelta personale nulla da eccepire ma sul contesto come luogo e modalità invece si : uno ha il diritto ( anche se non la facoltà legale ad oggi ) di volerla fare finita , però il come lo fai potrebbe causare ripercussioni o problemi per le persone che si trovano involontariamente ad avere a che fare con il caso......esempio : - ti butti sotto un treno! Che colpa ne ha la gente sul treno, macchinisti ecc ecc che dopo si trovano ad avere problemi di varia natura?
Vuoi saltare nel vuoto da una nave da crociera? Siamo sicuri che poi il resto dei passeggeri non avrebbero ripercussioni di qualche genere?
Quindi morale della favola :- vuoi farla finita? Non arrecare danno al prossimo tuo però. .....

Condivido pienamente... è quello che penso ogni santa volta che rimango bloccata in giro per Milano o sul treno perché qualcuno ha pensato di buttarsi sotto la metro o sotto il treno!
 
Ho 71 anni e condivido perfettamente la scelta della signora, ma non il modo.
Perché arrecare disturbo o danno ad altri?
Va bene viaggiare fino a che si puó, ma l'ultimo viaggio meglio farlo in Svizzera o altri paesi dove è possibile esaudire le proprie scelte.
Personalmente anche se credente ho sempre ritenuto che la vita é mia, non di Dio, nè dello Stato ne di altri e di aver diritto di disporne come voglio.
Ho visto morire tutte le persone a me care con grandi sofferenze. Quando non ci sono più speranze che senso ha vivere qualche tempo in più fin che il fisico schianta, solo per soffrire?
Meglio andarsene dignitosamente senza creare problemi ad altri. Questo è libero arbitrio e civiltà per me!

Quoto Didi in tutto e per tutto.

Coraggio Rodolfo,diciamo che ascoltando la signora nelle sue confidenze hai fatto un'opera buona durante questa quaresima!!!!!!! ;) ;)
 
Ho 71 anni e condivido perfettamente la scelta della signora, ma non il modo.
Perché arrecare disturbo o danno ad altri?
Va bene viaggiare fino a che si puó, ma l'ultimo viaggio meglio farlo in Svizzera o altri paesi dove è possibile esaudire le proprie scelte.
Personalmente anche se credente ho sempre ritenuto che la vita é mia, non di Dio, nè dello Stato ne di altri e di aver diritto di disporne come voglio.
Ho visto morire tutte le persone a me care con grandi sofferenze. Quando non ci sono più speranze che senso ha vivere qualche tempo in più fin che il fisico schianta, solo per soffrire?
Meglio andarsene dignitosamente senza creare problemi ad altri. Questo è libero arbitrio e civiltà per me!

In Svizzera, e in tutti i paesi dove è possibile farlo legalmente...è possibile farlo sostenendo costi che per molte persone possono essere proibitivi.
Si parte dai 10.000 euro in su.
Una crociera costa molto meno.
Peraltro, pur considerandomi cinica per professione, trovo degradante ricondurre tutto ad un disturbo della "res publica" e dei propri bisogni da soddisfare.
L'egoismo del "salto nel vuoto" non implica un senso di civile "Non disturbare" il quotidiano degli altri personaggi coinvolti, direttamente o indirettamente.
Personalmente se dovessi scegliere questa modalità (se ne fossi costretta, visto che ho la fortuna e l'opportunità di avere a disposizione metodi maggiormente efficaci, rapidi e meno macchinosi di quello descritto) la metterei in atto..."sbattendomene altamente" dei disagi e del disturbo arrecato alla linearità della vita altrui.
Egoismo e cinismo in questi casi, vanno portati all'estrema potenza, per essere sicuri di ciò che si sostiene e si dichiara.
Altrimenti, anche in questo caso...ci si adegua al resto della propria (ancor breve) esistenza. Ed in questo caso, è umiliante.

(Ho risposto quotando Anna, non certo per ribattere direttamente a lei, della quale ho compreso il pensiero, ma al concetto emerso)
 
L'argomento è delicato, e si presta a varie interpretazioni e pareri personali.
Non vorrei affrontarlo qui, mi limito però a commentare le confidenze della signora ad una persona sconosciuta.
Pur rispettando le sue convinzioni, non condivido questa esternazione così poco delicata, in un'occasione così anonima e distaccata...
La signora non si è posta il problema di chi aveva di fronte, che magari questa sua comunicazione avrebbe portato turbamento, angoscia o altro nell'interlocutore?
Con Rodolfo siamo in confidenza, scherziamo, ma qui sto parlando sul serio, c'era lui ma poteva esserci chiunque.
Insomma, mi da' l'idea che quanto ha riferito la signora non sia frutto di una decisa convinzione personale, anche ben ponderata, ma solo un'espressione della sua megalomania, confermata dalla sua eccessiva logorrea.
Sbaglierò...

Spero che Rodolfo, quando la signora è scesa dal treno, le abbia detto: faccia quante più crociere possibile, in ottima salute...!
 
La mia non voleva essere una critica alla sua scelta così chiara e determinata, solo un accostamento ai tanti casi che accadono a bordo delle navi, di persone che scelgono quel "salto nel vuoto" per concludere, con dignità, come dici tu, la propria esistenza.

E' innegabile che quella scia e quella altezza provoca una forma di attrazione, e che può portare qualcuno ad una decisione improvvisa, causata magari dal contrasto tra la vita di bordo, fatta di feste ed eventi, e quella reale, che magari è ben diversa, ed altri, lo abbiamo visto, a volte malati senza speranza, a crearsi un vero e proprio piano mentale..

Penso che la signora, nel momento stesso in cui lo esterna, non sia realmente decisa a farlo, ma voglia solo una comprensione per la sua situazione attuale, non per il futuro.. però altri, probabilmente, un pensiero così lo hanno in mente e lo tacciono..
Non mi permetto certo di giudicare chi, in piena lucidità, sapendo che il domani è una porta chiusa anticipata da sofferenze per se stesso e gli altri, prende una decisione simile, sono convinto però che prima una persona simile non ne parli..

Peraltro, pur considerandomi cinica per professione, trovo degradante ricondurre tutto ad un disturbo della "res publica" e dei propri bisogni da soddisfare.

Anche io in realtà, pur avendo subito le conseguenze di gesti del genere, ma le mie due ore perse non valgono ciò che quella persona provava..

Qualcosa da dire l'avrei sul fatto che mi ha assillato per più di quattro ore con il suo travolgente ed inarrestabile "logorrea". ;) ;)

:) :)

Un saluto!
Manlio
 
Zarina l'alto costo per viaggi in paesi che permettono una dolce morte è una delle inciviltà del nostro paese. Porte aperte solo a chi se lo può permettere.
Se tu fossi un'utente della line rossa di Milano e arrivassi in ufficio più volte in ritardo per questi eventi arriveresti a pensare che potrebbero suicidarsi senza far perdere ore di lavoro a centinaia di persone.
 
Non so quanto fosse solo una forma di "comunicazione" per ottenere comprensione; devo dire che la cosa l'ha studiata molto a fondo, dai particolari che ha elencato per l'eventuale messa in atto dei suoi propositi.

Certe volte dubitavo anche io di tutto quello che mi raccontava, perché non si è trattato solo della manifestazione di un possibile "progetto", ma della vita che ha condotto, molto tumultuosa e rischiosa. Più di una volta ho controllato quello che mi diceva, sullo smartphone; episodi, circostanze, date, luoghi e tutto rispondeva al vero. Altre affermazioni risultavano corrette per mia stessa conoscenza. Una persona determinatissima.

Gabriele, non ero in treno, ma in uno di quei bus che vanno di moda attualmente. A Brescia l'autista, sedevamo alle sue spalle, ha minacciato un po' sul serio e un po' per scherzo di farla scendere se non avesse smesso di parlare; "minaccia", naturalmente, caduta nel vuoto. Quando è scesa, mi ha chiesto lei scusa per il suo comportamento, ma oramai il "danno" era fatto. ;) ;)
 
.................
Personalmente se dovessi scegliere questa modalità (se ne fossi costretta, visto che ho la fortuna e l'opportunità di avere a disposizione metodi maggiormente efficaci, rapidi e meno macchinosi di quello descritto) la metterei in atto....................

Concordo in toto.

Vorrei sottolineare ( per questo ho citato) che scegliere di morire per annegamento non è proprio un modo indolore, ammesso che esista un modo indolore per lasciare la valle di lacrime ( fermo restando che io al momento ci piango molto bene e spero di continuare a lamentarmi a lungo).
 
Caro Leo, ci sono metodi rapidi, indolori e (anche) dignitosi...
Ecco...l'annegamento non è tra questi.
E tra l'altro, quando decidi di lasciare la valle di lacrime, lo fai senza versarne nemmeno una.
 
Zarina l'alto costo per viaggi in paesi che permettono una dolce morte è una delle inciviltà del nostro paese. Porte aperte solo a chi se lo può permettere.
Se tu fossi un'utente della line rossa di Milano e arrivassi in ufficio più volte in ritardo per questi eventi arriveresti a pensare che potrebbero suicidarsi senza far perdere ore di lavoro a centinaia di persone.

Per la prima parte...ti risponderò a voce alla prima occasione onde evitare di scrivere cose che mi si ritorcerebbero contro, passando tra l'altro per "blasfema" se non peggio.

Per la seconda, ripeto...se decidessi di saltare, lo farei "sbattendomene la ciolla" (per dirla in francese) dei disagi causati a chicchessia.
Sarà che andando nei tempi passati, a "raccogliere" i "saltatori", davvero l'ultima considerazione che facevo era l'impatto "economico" (quantificandolo in tempo, ritardo, fastidio) che creavano.
 
E' innegabile che quella scia e quella altezza provoca una forma di attrazione, e che può portare qualcuno ad una decisione improvvisa, causata magari dal contrasto tra la vita di bordo, fatta di feste ed eventi, e quella reale, che magari è ben diversa, ed altri, lo abbiamo visto, a volte malati senza speranza, a crearsi un vero e proprio piano mentale..

Penso che la signora, nel momento stesso in cui lo esterna, non sia realmente decisa a farlo, ma voglia solo una comprensione per la sua situazione attuale, non per il futuro.. però altri, probabilmente, un pensiero così lo hanno in mente e lo tacciono..
Non mi permetto certo di giudicare chi, in piena lucidità, sapendo che il domani è una porta chiusa anticipata da sofferenze per se stesso e gli altri, prende una decisione simile, sono convinto però che prima una persona simile non ne parli..

Sai, Manlio, queste tue considerazioni mi fanno esternare un pensiero strano, che ho costruito nelle prime crociere effettuate.
Fumavo sui ponti o sul balcone. Da sola, spesso nel buio silenzioso. Amo particolarmente le notti, in navigazione.
Guardavo le onde, a volte piccole e gentili increspature, a volte muri d'acqua rabbiosi infrangersi contro la nave.
Cercavo di scrutare nel buio abissale delle acque sotto di me, cercavo di ascoltarle, di capirle, di trovarle confortanti.
L'unica voce che negli anni sono riuscita a dar loro è quella del Canto delle Sirene di classica e iconografica memoria.
Una voce sensuale come quella di una donna amata e persa; carezzevole come un ricordo che strappa sorrisi e lacrime allo stesso tempo.
Un richiamo magnetico ed oscuro che, proprio come una sirena dalla voce melodiosa, può chiamare verso la profondità del nulla buio e smisurato.
Più volte, preda di un brivido di consapevolezza della "forza" intima che mi impediva di lasciarmi affascinare da ciò che guardavo, sono rientrata in cabina distraendomi da questo fascino "malevolo" e magneticamente pericoloso, tornando pienamente in me stessa e nelle mie frivolezze vacanziere.
E quindi mi trovi profondamente d'accordo sul fatto che una défaillance improvvisa e indifferibile possa instaurarsi in qualsiasi momento, soprattutto in persone con un carico emotivo piuttosto instabile.
 
Forse è l'attrazione verso il vuoto, Zarina, o forse è il senso di solitudine che (parlo per me) capita a volte di provare di fronte all'immensità: di uno strapiombo in montagna o del mare, specialmente nel buio. Sono sensazioni che ho provato a volte anche io, con le stesse conclusioni.

Invece, riguardo ai discorsi della signora, mi stupisco sempre del lavorio della mente umana, che porta a progettare così nel dettaglio un gesto estremo tra l'altro solo ipotetico ( e si spera resti tale)... sbaglierò, ma ci leggo molta, molta solitudine, nonostante, o forse proprio per, l'incessante parlantina...
 
Argomento assai spinoso; per quanto mi riguarda, le scelte personali di ognuno sono, a prescindere, rispettabilissime, non mi permetto mai di giudicare cosa si sceglie per se stessi, per la propria vita (o per la fine di essa). Abbiamo perduto da non molto uno dei nostri amici più cari, poco più grande di noi, che ha scelto di non ostinarsi in una cura che non avrebbe purtroppo dato risultati. Mi manca infinitamente, ma non mi è passato mai per la testa, neanche per un secondo, di giudicare la sua scelta. La rispetto.
 
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