I
Italian Cruiser
Guest
Esattamente 10 anni fa Carnival Corporation acquisiva, assieme all'Airtour, il controllo di Costa Crociere Spa, operazione perfezionata nel 2000, con il passaggio a Carnival dell'intero pacchetto azionario della compagnia.
Provo a tracciare un bilancio delle complesse vicende che hanno portato la più grande compagnia italiana sotto il controllo del colosso americano delle crociere.
Nel 1997 Costa Crociere era indubbiamente una compagnia di prestigio, con una storia lunga e gloriosa, leader indiscussa in Europa e Sud America. Una compagnia comunque già destinata ad essere acquisita da un gruppo più grande, non possedendo le risorse finanziarie necessarie a sostenere l'ammodernamento e l'ampliamento della propria flotta, con ordinativi pari per numero a quelli delle maggiori compagnie americane. La situazione era ulteriormente compromessa da tutta una serie di errori strategici compiuti negli anni '90, che avevano avuto ripercussioni sulla compagnia genovese. 1) Il fallimento della joint venture con la Sovcomflot per la creazione della Prestige Cruises. Con il dissolvimento dell'Unione Sovietica, Costa Crociere fu costretta a comprarsi il 50% del pacchetto azionario della nuova compagnia, detenuto dalla Sovcomflot, e senza che le navi Feodor Dostoyevsky e Maxim Gorky entrassero mai a far parte della Prestige Cruises, con il fallimento di una parte importante degli accordi che avevano portato alla nascita di Prestige Cruises. 2) Il fiasco della trasformazione della Costa Riviera in American Adventure: 25 milioni di dollari spesi. La nave semplicemente non riuscì a contrastare la Premier Cruises, forte del suo legame con la Disney. Entrata in servizio il 18 dicembre 1993, l'American Adventure fece ritorno su Genova il 21 settembre 1994, per essere nuovamente ritrasformata in Costa Riviera.
L'acquisizione da parte di Carnival Corporation pose fine ad una situazione estremamente difficile. Fino al 2000 poche furono le modifiche subite da Costa Crociere. Genova confermata come principale home port, Savona relegata in ruolo secondario, in quanto scalata solo da Costa Riviera, itinerari sostanzialmente invariati. Due importanti decisioni furono comunque prese. 1) La scelta di non completare la Costa Olympia, il cui scafo passò alla NCL. Evidentemente la Carnival era scettica su un progetto come quello che aveva portato alla nascita di Costa Victoria. Due erano gli handicaps di troppo: cabine di dimensioni ridotte e totale assenza di balconi. Rimango convinto del fatto che, non fosse stato per l'eleganza dei suoi interni di classe, Costa Victoria sarebbe stata letteralmente un fiasco nelle crociere dalla Florida. 2) Vendita della Costa Playa, e chiusura delle crociere su Cuba.
Il 2000 è l'anno della svolta. Carnival controlla finalmente il 100% di Costa Crociere. Costa Atlantica può essere definita una nave rivoluzionaria: debutta infatti la prima unità in puro stile Farcus. Il resto è storia recente.
Prima di Carnival la Royal Caribbean aveva dimostrato un certo interesse per Costa Crociere, mai sfociato in qualcosa di più concreto.
Cercherò di avanzare qualche ipotesi in proposito a quanto sarebbe potuto succedere se fosse stata Royal Caribbean a comprare Costa Crociere.
Sicuramente Costa avrebbe mantenuto uno stile decisamente italiano. Soluzioni alla Farcus non sono mai state proprie di Royal Caribbean, il cui stile, american chic, ha il suo target di riferimento in quello degli hotels Hyatt. Non è azzardato ipotizzare che Costa sarebbe diventata una compagnia premium, visto che Royal, già forte del suo nel mercato mass market, puntava proprio ad avere una compagnia di fascia superiore. Del resto nei primi anni '90 era stata questa la vocazione di Costa Crociere: diventare una compagnia premium di medie dimensioni. Avremmo quindi assistito ad uno sviluppo di Costa Crociere paragonabile a quello di Celebrity Cruises ? Nello specifico meno navi ma un prodotto di altissimo livello ? Oggi come oggi penso che se Royal si fosse comprata Costa, la compagnia genovese avrebbe nella sua flotta almeno 4 unità molto simili alla classe Millenium o alla classe Radiance ! Magari... :mrgreen:
Provo a tracciare un bilancio delle complesse vicende che hanno portato la più grande compagnia italiana sotto il controllo del colosso americano delle crociere.
Nel 1997 Costa Crociere era indubbiamente una compagnia di prestigio, con una storia lunga e gloriosa, leader indiscussa in Europa e Sud America. Una compagnia comunque già destinata ad essere acquisita da un gruppo più grande, non possedendo le risorse finanziarie necessarie a sostenere l'ammodernamento e l'ampliamento della propria flotta, con ordinativi pari per numero a quelli delle maggiori compagnie americane. La situazione era ulteriormente compromessa da tutta una serie di errori strategici compiuti negli anni '90, che avevano avuto ripercussioni sulla compagnia genovese. 1) Il fallimento della joint venture con la Sovcomflot per la creazione della Prestige Cruises. Con il dissolvimento dell'Unione Sovietica, Costa Crociere fu costretta a comprarsi il 50% del pacchetto azionario della nuova compagnia, detenuto dalla Sovcomflot, e senza che le navi Feodor Dostoyevsky e Maxim Gorky entrassero mai a far parte della Prestige Cruises, con il fallimento di una parte importante degli accordi che avevano portato alla nascita di Prestige Cruises. 2) Il fiasco della trasformazione della Costa Riviera in American Adventure: 25 milioni di dollari spesi. La nave semplicemente non riuscì a contrastare la Premier Cruises, forte del suo legame con la Disney. Entrata in servizio il 18 dicembre 1993, l'American Adventure fece ritorno su Genova il 21 settembre 1994, per essere nuovamente ritrasformata in Costa Riviera.
L'acquisizione da parte di Carnival Corporation pose fine ad una situazione estremamente difficile. Fino al 2000 poche furono le modifiche subite da Costa Crociere. Genova confermata come principale home port, Savona relegata in ruolo secondario, in quanto scalata solo da Costa Riviera, itinerari sostanzialmente invariati. Due importanti decisioni furono comunque prese. 1) La scelta di non completare la Costa Olympia, il cui scafo passò alla NCL. Evidentemente la Carnival era scettica su un progetto come quello che aveva portato alla nascita di Costa Victoria. Due erano gli handicaps di troppo: cabine di dimensioni ridotte e totale assenza di balconi. Rimango convinto del fatto che, non fosse stato per l'eleganza dei suoi interni di classe, Costa Victoria sarebbe stata letteralmente un fiasco nelle crociere dalla Florida. 2) Vendita della Costa Playa, e chiusura delle crociere su Cuba.
Il 2000 è l'anno della svolta. Carnival controlla finalmente il 100% di Costa Crociere. Costa Atlantica può essere definita una nave rivoluzionaria: debutta infatti la prima unità in puro stile Farcus. Il resto è storia recente.
Prima di Carnival la Royal Caribbean aveva dimostrato un certo interesse per Costa Crociere, mai sfociato in qualcosa di più concreto.
Cercherò di avanzare qualche ipotesi in proposito a quanto sarebbe potuto succedere se fosse stata Royal Caribbean a comprare Costa Crociere.
Sicuramente Costa avrebbe mantenuto uno stile decisamente italiano. Soluzioni alla Farcus non sono mai state proprie di Royal Caribbean, il cui stile, american chic, ha il suo target di riferimento in quello degli hotels Hyatt. Non è azzardato ipotizzare che Costa sarebbe diventata una compagnia premium, visto che Royal, già forte del suo nel mercato mass market, puntava proprio ad avere una compagnia di fascia superiore. Del resto nei primi anni '90 era stata questa la vocazione di Costa Crociere: diventare una compagnia premium di medie dimensioni. Avremmo quindi assistito ad uno sviluppo di Costa Crociere paragonabile a quello di Celebrity Cruises ? Nello specifico meno navi ma un prodotto di altissimo livello ? Oggi come oggi penso che se Royal si fosse comprata Costa, la compagnia genovese avrebbe nella sua flotta almeno 4 unità molto simili alla classe Millenium o alla classe Radiance ! Magari... :mrgreen: