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Navigator of the seas 08/08/2010...ancora

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

amolaustralia

New member
Amici so che arrivo buon ultimo, ma, per la serie "c'ero anch'io" (o forse perchè coi primi freddi già mi manca l'estate) ho voluto inserire anche il mio diario di viaggio.
Civitavecchia - Ottimo il parcheggio (60Euro settimanali) davanti al terminal, ma mediocre lo scalo: gli addetti locali da litigarci, come se non campassero anche grazie al gran movimento crocieristico, e penosa l’assenza di un terminal crociere degno di questo nome. Forse alle Compagnie fa comodo metter su il tendone sulla banchina davanti alla nave, ma, negli scali in cui un un terminal vero e proprio l’han messo su, ci si trova di fronte a qualcosa di molto meno estemporaneo.
Eccellente l’organizzazione americana; saprò dopo che eravamo in “più che piena” occupazione (3600 passeggeri a fronte di una capienza base di meno di 3300 circa) e tirar su tutta quella gente alle 14 (partenza alla 17) avrebbe creato code per chiunque. Sbrighiamo tutto in soli 25min, grazie al check-in online e siamo su per visitare la nave e recarci al buffet.
L’impressione è subito molto positiva: ritenevo che royal avesse scelto di differenziare le navi in due tipologie, cioè quelle più grandi (classi Voyager e successive), per ottenere massima capienza e praticare una politica mass-market più aggressiva e quelle più “piccole” (classe Radiance) destinate ad un segmento più intermedio.Mi sbagliavo perché sulla Navigator la qualità dei materiali e le scelte di design sono dello stesso livello (se non superiore) di quello delle navi più piccole della stessa compagnia. Nella Promenade c’è qualche forzatura ma l’effetto “centro commerciale” è quasi assente (forse per merito dell’illuminamento variabile): non mi ci dilungo rimandando tutti all’esauriente topic sulla visita alla nave del gruppo di qualche mese fa. Solo qualche foto di interni.
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Ponte di comando
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Ristorante principale su 3 livelli
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Promenade di sera
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Scalinata in uno dei due "atrii" (il disign di questi elementi a me è piaciuto molto)

...to be continued...
 
Della partenza non ci siamo neanche accorti: capiamo che il mare tavola è stato complice ma l’assenza totale di vibrazioni dei motori ci lascia intuire l’eccellente qualità del progetto.In effetti durante tutto il resto della crociera quest’impressione è stata confermata;ci hanno colpito in particolare la turbolenza della “scia” piuttosto scarsa (sarà un merito di questa nuova geometria della poppa affermatasi da qualche anno? Giro la curiosità ai “tecnici” del sito) e l’assenza della tipica sensazione di galleggiamento che ho sempre provato in altre crociere quando scendevo a terra dopo l’adattamento a bordo di un paio di giorni (estrema stabilità della Navigator).

Qualche impressione dalle escursioni a terra.
Messina – Optiamo per l’escursione sull’Etna perché per quella completa con visita di Taormina non c’erano più posti (colpa nostra che abbiamo prenotato tardi).Per chi da Messina vuol arrivare sin lì non penso vi siano alternative (eccetto affitto auto, ovviamente), ma il tempo a disposizione sul vulcano è troppo breve e non consente un’ascesa soddisfacente. La consiglierei solo a chi non è mai stato sull’Etna, o meglio (poiché l’Etna merita un paio di giorni tutti per se) a chi non è mai salito su un vulcano. La guida era preparatissima e squisita, l’organizzazione (compreso il cannolo offertoci sul vulcano) ottima.
Breve giro lungo la costa e rientro a Messina, dove abbiamo visitato a piedi quel po’ del centro che terremoto e bombardamenti hanno risparmiato o che la volontà dell’uomo ha caparbiamente ricostruito.[/
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Il pianeta...Etna
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Isolabella, vicino Giardini Naxos
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Interno del duomo a Messina
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Immagine emblematica: del confronto fra contemporaneo e antico, fra gigantismo e dimensione d'uomo, fra durevole ed effimero,...fate un pò voi

...to be continued...
 
bellissime!!! ed io che non riesco a caricare le mie foto...entra in palla..si blocca la pagina...proverò ancora...nelfrattempo mi godo le tue foto!
 
Kusadasi (Efeso) Avevamo prenotato on-line un taxi dall’Italia prima di partire e con 70Euro abbiam fatto il massimo che il caldo, più che il tempo, ci han consentito. Visita al santuario della Vergine:nessun valore monumentale ma solo simbolico. O meglio è significativo per capire da tanti particolari la difficoltà tremenda della convivenza religiosa.
[*]Attraversamento, quindi, delle rovine di Efeso: mi esprimo così perché malgrado le quasi tre ore per soffermarci solo su alcune testimonianze e l’architetto del gruppo preparata appositamente sul sito, a me Efeso è sembrata una città (morta) con troppe sedimentazioni e vicissitudini sociali e religiose per poterne cogliere una visione sintetica;voglio dire che se presso le rovine di una città romana o medievale, limitandosi ad osservare i resti delle costruzioni di un arco temporale ristretto, si può iniziare ad intuire il modo di vivere di quella gente, ad Efeso mi è stato impossibile. Da un punto di vista architettonico non aspettatevi qualcosa di sconvolgente eccetto alcuni mosaici, le decorazioni di parecchi capitelli, la facciata della biblioteca, ma l’impianto urbanistico è impressionante e credo che se la si potesse “studiare” per qualche giorno svelerebbe tanto anche ai meno appassionati. La gestione da parte turca è pessima se rapportata alla valenza del sito e alla quantità di turisti dovuti già al solo traffico croceristico: penso che lungo le strade di Efeso non ci siano state 2000 anni fa tante persone quante quelle nel giorno della nostra visita, neppure in occasione delle più importanti cerimonie religiose: cartellonistica da risistemare (e apporre almeno in inglese), oscena la struttura del museo creato sulle rovine di un quartiere residenziale, apparentemente assente l’attività archeologica (sembrava quasi tutto si dovesse agli studi austriaci e tedeschi di decenni fa), ridicola la rappresentazione non comparse in costumi romani in una parte periferica del sito. Forse son caustico, ma per qualche istante ho avuto l’impressione che per i turchi fosse un tesoro depredato, rispettato per esser una mucca da cui mungere soldi.
Distrutti dal caldo ci facciamo lasciare su una spiaggia a qualche km dal porto di kusadasi. Molti turisti europei in una realtà completamente occidentalizzata; sembrava di esser a casa.
Rientro in nave per uscire un oretta presso i bazar vicino al porto: scanso lo shopping, ma lì è stato divertente perché era il museo del “falso d’autore”. A bordo ho visto nelle sere successive un’esplosione di borse Gucci, polo Lacoste, etc …ehi, che state pensando? E' ovvio che chi le aveva portate da casa aveva deciso di riservarsele per gli ultimi giorni di crociera
:D
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L'Agorà (se non ricordo male)
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Questa solo per dar un'idea della quantità di gente a "passeggio" per la città "morta"
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Forse lo scorcio più ritratto del sito : la facciata della biblioteca
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Una delle decine di foto riprese per la architetto :rolleyes:

...to be continued...
 
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Atene – Ci muoviamo con mezzi pubblici e devo riconoscere che dopo le Olimpiadi i servizi sono discreti e la metro molto più pulita di quelle italiane (lo so che state pensando che come termine di paragone mi son mantenuto proprio basso). Non ci sono indicazioni in inglese e con gli autobus ce la siamo cavata solo scocciando un po’ i conducenti (son stati disponibili). Fermata a Syntagma per il cambio della guardia, foto con gli euzoni, etc. Alle 11 era già caldissimo, ma non potevamo esimerci dalla salita sull’Acropoli perché la componente femminile del gruppetto non c’era mai stata. Per me, come in passato, è stata un’ascesa e non una salita (soprattutto per la mia ostinazione a non usare cappelli d’estate...ognuno ha le sue fisse). Personalmente ho apprezzato l’eccellente lavoro di restauro in corso che consente di ripristinare l’integrità di quanto resta dei principali monumenti, con la massima fedeltà storica e lasciando ben evidenti i corpi originali affiancati dalle parti ricostruite. Certo, se non fosse per la mancanza di ossidazione, avrei detto che il ponteggio intorno al Partenone era lo stesso che stava lì nel 1984 quando l’ho visitato da ragazzino e son convinto, data l’enorme quantità di frammenti, che se l’equivalente delle sovrintendenze greche mollasse la presa consentendo una ricostruzione con la perdita del riposizionamento di qualche parte originale, il danno sarebbe molto relativo e l’opera andrebbe avanti in tempo non biblici; ma lo sforzo è certosino e invidio quei fortunati che potranno rivedere l’Acropoli quando completato !
Discesa nell’agorà romana, ci soffermiamo solo davanti a piccola basilica bizantina posteriore e il foro (inteso alla greca e non alla romana: molto interessante) oltre che al tempio di Efesto.
Pranziamo in ristorantino vista Acropoli prima di giretto per la Plaka (confesso che a metà mi son rifugiato in chiesetta e ho pregato che il caldo demotivasse gli altri). Viste esaudite le preghiere siamo tornati a bordo (con sosta in zona dove sapevamo esservi nuove costruzioni di architetti greci per noi interessanti
).

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L'Euzoni: in "versione statica" non è molto significativo, ma nei video è simpatico (soprattutto nella "versione replica" tentata dalla nostre fanciulle)
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Teatro di Erode Attico sulle pendici dell'Acropoli
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Vabbè: avete davvero bisogno di didascalie ?
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Panoramica di Atene : l'antico e il moderno (o "dell'assedio", se preferite)

...to be continued...
 
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Iraklion (Creta) – Ci siamo spostati in taxi: giro panoramico intorno alle mura, corsa a punto panoramico dominante il porto (ce l’aveva proposta il tassista, ma se lo faranno anche con voi rifiutate tranquillamente: tempo perso) ed arrivo a Cnosso. Confesso che partivamo scettici perché il restauro del sito è nei manuali come ciò che non deve mai esser fatto nel rispetto dei principi della conservazione storico-archittettonica dei beni monumentali. Invece è stata forse la visita più interessante, forse per il favorevole rapporto fra la quantità di tempo e le dimensioni del sito stesso. O forse perché anche considerando le sole parti originali, non immaginavamo di riuscire a trovare tanto ancora (3500 anni sono un tempo enorme). Poi lì si riesce a cogliere qualcosa della valenza storica della testimonianza: una civiltà urbana mediterranea “in formazione” e tanto di quelle “strutture del vivere civile” che sono alla base della nostra vita urbana (o meglio di quella dei nostri antenati sino all’età moderna). Spendiamo l’ultima oretta al mare ad una decina di km dal porto: spiaggia ottima e mare bellissimo, caldo con acqua trasparente e senza tensioattivi (senza bollicine per intenderci). Ragazzi per una settimana balneare forse non ha senso andarsene verso lidi lontanissimi: Creta va benissimo !
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Panoramica di Iraklion; sullo sfondo la Navigator
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Particolare dal sito della reggia di Cnosso (NB: in origine le "corna" non erano lì..e di artefatto nel sito c'è tanto)
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Le famose colonne "dipinte-rosse"...comunque inizio a credere che i puristi del restauro avessero più torti che ragioni

...to be continued...
 
Ultima modifica:
In ultimo qualche nota sulla vita a bordo.Cucina ottima (nonostante la palestra ogni giorno e le escursioni ho preso 3kg): si capiva che la componente indiana era forte ma la Royal si è sforzata moltissimo di far sentire gli italiani a casa (pasta offerta ad ogni pasto, capo chef ed uno dei vice di formazione italiana). Non capisco chi si lamenta dell’assenza di buffet a mezzanotte: col caffè Promenade aperto 24h (dove si può richiedere gratuitamente dalla pizzetta al dolce), e con colazioni pranzi cene e servizio in camera a coprire tutta la giornata, mi sorprendo che qualcuno possa chieder ancora maggiore disponibilità di cibo a bordo. Come temevamo coi 3600 passeggeri il buffet spesso era troppo affollato. Abbiamo apprezzato moltissimo la colazione e il brunch al ristorante: poca gente, buon servizio, pasti leggeri il giusto per le abitudini nostrane (io la mattina col caffè-latte riesco al più a reggere dolci o una fetta di formaggio o un succo…per internazionalizzare il mio stomaco fino a regger il piatto di fagioli che ho visto prendere a qualcuno penso dovrò aspettare la clonazione).
L’occhio critico della pianista e del maestro di chitarra del gruppo hanno confermato la mia impressione da profano sul fatto che gli spettacoli offerti a bordo fossero di livello molto alto: li ho apprezzati tutti. Eccezionale quello dei pattinatori sul ghiaccio.
Ho cercato di vivere la mia crociera nel modo più classico, andando fuori orario nelle piscine dove campeggiavano la gran parte dei 1200 connazionali a bordo per metà della giornata: bello godersi un drink nei bar con musica dal vivo di sottofondo, partecipare alla visita del dietro le quinte del teatro, fare il trivial e l’indovina-la-canzone con gli anglosassoni, il cocktail di bentornato; una sera mentre tanti erano alla “serata Sanremo” ci siamo ritrovati con 4 coppie ed il gruppo che suonava “per noi” a ballare in uno dei saloni…strano vero, ma ci è parso d’essere su uno yacht.
Animazione molto buona e poco invadente; sullo sforzo degli animatori italiani di creare eventi più vicini al gusto degli italiani o rivolti direttamente a loro ho già scritto in risposta ad altro topic: buon impegno, pessima scelta che al più può avvantaggiare gli altri ospiti che si levano dalle scatole tutta questa gente che si auto-ghettizza e non coglie uno degli atout di una crociera con compagnia estera, cioè il vivere per pochi giorni in un ambiente internazionale.
Vorrei essere caustico: SE TORNATE DA CROCIERA CON LA ROYAL NON DITE DI ESSERVI TROVATI BENE A NESSUNO, NEMMENO AI VOSTRI AMICI E CARI PERCHE’ SE SI “SPARGE LA VOCE” C’E’ IL RISCHIO CHE SI INFILTRINO PERSONE COSI’ E CHE CI SIA L’INVASIONE ; TENIAMOCI QUESTA COMPAGNIA COSI’ FIN QUANDO E’ POSSIBILE E GODIAMO DELL’OTTIMO SERVIZIO ANCHE A COSTO DI DOVER DARE UNA RINFRESCATA AL NOSTRO INGLESE. Ma in fondo spero comunque che fossero una minoranza: con gli italiani che abbiamo conosciuto noi a bordo siamo stati in ottima e simpatica compagnia !
La vera pecca di questa crociera è stata la durata : 7gg sono troppo pochi per far tutto quello che avevamo in mente e per godere tutto quanto queste navi possono offrire e quanto è necessario vedere per iniziare a farsi un’idea dei posi raggiunti; del resto la mià metà mi ripete sempre che lei ci vivrebbe su una nave da crociera (da passeggera servita e riverita, ovviamente…troppo facile ! ).

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Momento dello spettacolo sul ghiaccio (confesso che quasi ho bissato , cioè son tornato a rivedermelo in parte)
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Spettacolo "stile broadway" nel teatro principale
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Crocieristi che suonano insieme agli artisti nella Promenade
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Lo champagne bar: il mio angolo preferito per bermi un cocktail e dedicare un brano dal vivo alla mia metà

THE END, o meglio...to be continued alla prox crociera ! [smilie=saltare_03[:
 
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Le foto sono bellissime!!!....complimenti anche per la descrizione!!! Piacevole lettura...peccato non aver prenotato quest'anno una crociera con la Royal Caribbean....
 
Leggo solamente adesso questo diario, e riconosco con piacere gli ambienti di navigator dopo la visita di ieri. Apprezzo molto questa nave e, considerando anche le esperienze positive avute da utenti a bordo, l'ipotesi della prva si fa sempre più incalzante. Grazie per le immagini e le descrizioni.
 
Bellissimo questo foto-diario!!! Grazie...
Mi incuriosisce la prima foto: se non erro Navigator ha un ponte dal quale si può "vedere" dentro al ponte di comando ed immagino che tu abbia scattato da li, lo confermi?
Noto anche che sul ponte a prua, quello disponibile all'appontaggio per intenderci, vi sono delle panche. Ciò significa che è un ponte aperto ai passeggeri? Mi ero fatta l'idea che fosse un'area non accessibile.
 
normalmente è sempre aperto, viene chiuso solo con vento forte........ e se atterra l'elicottero.........
la foto del ponte di comando è scattata, se ricordo bene, dal ponte 12, uscendo dalla palestra/sauna.
ciao
 
Perfetta la risposta di giusri; si può stare sull'area di appontaggio sino alla prua estrema (la vista durante il passaggio delle Stretto di Messina è stata bellissima) ma non si può rifare la scenetta romantica stile Titanic perchè oltre il parapetto c'è ancora uno sbalzo non accessibile di sicurezza.
 
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